10/02/2020

Giovanni Battaglino – Alla porta dei sogni

Il cantautore ci racconta com’è nato questo suo lavoro d’esordio pubblicato dopo trent’anni di carriera (durante la quale ha collaborato, tra gli altri, anche con Morricone)
Dopo trent’anni nella musica tra canzone d’autore (Malecorde), canti tradizionali (Vietraverse), spettacoli teatrali (Assemblea Teatro e Compagnia del Montaldo), musical (Lab22), lavori sulla Resistenza Italiana e collaborazioni con scrittori (Laura Pariani, finalista al Premio Campiello 2019; Giorgio Olmoti; Tiziano Fratus) è giunto il momento di pubblicare il suo primo album solista. Si intitola infatti Alla porta dei sogni il lavoro d’esordio di Giovanni Battaglino, pubblicato su AlfaMusic e distribuito da Egea, che è stato registrato in digitale e masterizzato in analogico.
 
Abbiamo intervistato il cantautore di Pinerolo (TO) e all’inizio della nostra chiacchierata ci spiega proprio come mai ha deciso di compiere solo adesso questo significativo passo nella sua carriera: “Ho sempre fatto attività con il gruppo e continuo a farla. Questa cosa di fare un disco da solo non mi era mai venuta in mente, ma poi, spinto da alcuni amici, ho detto ‘facciamo questo disco’, anche perché avevo fatto dei live da solo ed è una cosa che è venuta un po’ per volta”. Le dodici tracce del nuovo album di Battaglino spaziano tra jazz, rock, folk e altre sfumature classiche: “Personalmente mi piacciono i dischi che cambiano – racconta sempre il cantautore. – Tanto per fare un esempio, Revolver dei Beatles è un disco che mi piace molto e poi frequento anche molto la musica lirica o la classica e sono ‘posti’ in cui succede qualcosa. Quelle atmosfere dove tutto è uguale dopo un po’ mi stufano e a me viene voglia di cambiare”. Un ulteriore modo per “cambiare” sono anche i tanti artisti ospiti di Alla porta dei sogni come Mattia Barbieri, Alessandro Chiappetta, Davide Liberti, Mauro Lopes Ferreira, Claudio Morbo, Paolo Mottura (curatore anche della copertina), Quintetto Architorti (Efix Puleo, Pier Michele Longhin, Sergio Origlia, Marco Robino, Loris Bertot), Federico Sirianni, Valeria Tron e Diego Vasserot. Le esperienze di Giovanni Battaglino non si fermano però soltanto al primo album solista o a tutte quelle accennate in apertura perché in carriera, tra le tante, vanta anche una collaborazione con il Maestro Ennio Morricone per il Ten Tour: “Io collaboravo col coro lirico di Verona e il coro è stato scelto nel 2011 per il Ten Tour, tour italiano nei grandi palazzetti. E quindi ho fatto questo tour col Maestro Morricone. Mio padre ascoltava le sue musiche e mi faceva ascoltare queste colonne sonore e quindi pensa come mi sono sentito soltanto all’idea di trovarmi con lui sul palco”.
 
Ma dopo le tante esperienze cosa manca ancora a Giovanni Battaglino? “In un’altra vita mi piacerebbe suonare uno strumento a fiato tipo il fagotto e poi vorrei tornare un po’ a fare musica vocale, però in gruppi ridotti. Musica da camera in quartetto, ottetto… sì, insomma, musica da camera, polifonia, mi piacerebbe quello: essere in un gruppo piccolo in cui si studiano questi pezzi più cameristici”. E questo vorrebbe dire che Alla porta dei sogni è stata solo una parentesi o avrà un seguito? “Io voglio continuare e ho scritto già altre canzoni. Mi piacerebbe usare di più il pianoforte e poi questa volta mi piacerebbe trovare più un sound e uscire meno dal seminato rispetto a come ho fatto qui. Non proprio tutto, ma adesso è giusto dare un’impronta più precisa”.
E allora non ci resta che attendere.

 

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