22/07/2021

Sinarra – Luigi “Grechi” De Gregori ci racconta com’è nato il suo nuovo album

Tre anni dopo il progetto sul suo sito web “Una canzone al mese”, Luigi “Grechi” De Gregori torna con “Sinarra”, album disponibile in digitale e in edizione limitata su eBay
Sinarra è il nuovo album di Luigi “Grechi” De Gregori. Dopo Una canzone al mese del 2018, progetto che prevedeva la pubblicazione di un inedito il 21 di ogni mese sul suo sito web e sul suo canale Youtube, il cantautore torna con un nuovo lavoro disponibile su tutte le piattaforme digitali e in edizione limitata su eBay, in cui sono presenti alcuni di quei brani in edizione totalmente riarrangiata, rimixata e rimasterizzata: “Editorialmente sono tutti inediti – spiega lo stesso Luigi Grechi. – Quelli pubblicati sul mio sito nel 2018 erano dei demo, era come se io avessi fatto entrare il mio pubblico nelle mie stanze più strette. È come se avessi fatto entrare chi frequenta il mio sito nel mio studio di registrazione e gli avessi fatto sentire quello che stavo facendo. I brani questa volta sono stati invece elaborati, ultimati, mixati… e insomma sono totalmente nuovi. Non vendo due volte la stessa cosa, ecco (ride, ndr)”.All’interno del sito ufficiale del cantautore, oltre ai link diretti all’ascolto dell’album e all’acquisto, è a disposizione anche il libretto stampabile con i testi e quindi si può leggere anche lì una frase come “A volte penso d’essere romano ed altre poi mi sento milanese”, tratta da Un Tipo Strano, brano che apre il nuovo lavoro: “Sì, nella mia vita ho vissuto in parti uguali a Milano, a Roma, in Umbria e qua e là – racconta ancora Grechi. – Non ho un posto preciso dove tornare o il bar degli amici per intenderci. Ho tanti bar con tanti amici dappertutto, ma in definitiva sono sempre uno che viene da fuori”.
Al di là di questi spunti autobiografici, Sinarra è anche un album musicalmente molto eterogeneo (come suggeriscono peraltro alcuni titoli come Rock della crostata e Tangos e mangos): “Beh sì, questo è merito anche della produzione e dell’arrangiamento di Paolo Giovenchi – afferma il cantautore. – Lui ha suonato tutti gli strumenti a corda per l’album, dal basso al mandolino; poi ci sono alcuni strumenti melodici tipo la cornamusa, il violino o l’organetto, ma per il resto tutto il lavoro è stato fatto da Paolo Giovenchi per cui queste varie atmosfere sono state curate da lui per creare appunto una filosofia diversa tra i file e i cd. E quindi ascoltando i brani di seguito cambiano le varie atmosfere, cambiano le tonalità e cambia l’intensità tra un brano e l’altro grazie al lavoro di produzione”.
Il singolo che ha accompagnato l’uscita del nuovo album è l’inedito Bastava un fiore, brano che “ha un’origine lontanissima” spiega Grechi e che “era allegro e ottimista. Poi nel tempo è diventato tutta un’altra cosa”.

Luigi “Grechi” De Gregori lo scorso 21 maggio è stato uno degli ospiti della puntata di Jam TV – Music Room in cui abbiamo celebrato gli 80 anni di Bob Dylan. A tal proposito, quest’anno compiranno 80 anni anche ad esempio David Crosby o Paul Simon e allora abbiamo voluto chiedere al cantautore, in conclusione della nostra chiacchierata, quanto questi singer/songwriter siano ancora grandi punti di riferimento per chi ama la musica o un certo tipo di musica e per la storia loro e in generale… ma lui ha voluto ricordare un altro grande cantautore che purtroppo ci ha lasciato l’anno scorso a causa del Covid: “Non sono i soli – dice Grechi. – Sono senz’altro i più famosi, ma si potrebbe fare un altro elenco di altri grandi: ad esempio, non si parla mai abbastanza di John Prine, un artista a 360 gradi; lui ha scritto canzoni di protesta non legate al movimento operaio, ma pur sempre grandi canzoni di rivolta, e poi ha gestito la sua carriera in maniera indipendente dall’inizio alla fine. Bisognerebbe parlare di più di personaggi del genere. John Prine ha sperimentato tutte le possibilità del linguaggio musicale e poetico.
Senza nulla togliere a Dylan, Springsteen ecc. che hanno fatto tutti la loro parte, ma penso si debba parlare anche di altri spesso trascurati”.

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