Ronnie è sì una rockstar, con annessi i soliti cliché e la relativa vita piena di eccessi sino ad alcuni anni fa, ma, come molti sanno, è anche un pittore: al pari di molti artisti musicali inglesi, da John Lennon a David Bowie, anche Ronnie Wood infatti ha frequentato una scuola d’arte, l’Ealing Art College di Londra, lo stesso istituto in cui peraltro hanno conseguito il diploma Pete Townshend e Freddie Mercury. Ma è con la musica che Ronnie si afferma, suonando tra gli altri con Birds, Jeff Beck Group, Faces (con Rod Stewart), fino a diventare membro ufficiale dei Rolling Stones nel 1976, in sostituzione di Mick Taylor.
Intervengono all’interno del film e sempre tramite interviste anche gli altri Stones, Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts, e poi Rod Stewart, la moglie Sally, la cantante Imelda May e l’artista Damien Hirst.
In generale sono comunque poche le immagini del live con le band in cui ha militato o milita tuttora, mentre si preferisce scavare di più nell’intimità e nella sincerità degli eccessi e dei momenti difficili ormai alle spalle, perché narra soprattutto questo, mai in maniera patetica, Ronnie Wood, talvolta ripreso anche con la chitarra acustica e con l’armonica. Riaffiorano allora altri ricordi, come quelli dei primi tre accordi imparati per il giro blues e per suonare le prime canzoni. E lo stesso giro blues ha portato Ronnie al rock ‘n’ roll e ad apprendere quella lezione da lui celebrata l’anno scorso con Mad Lad: A Live Tribute To Chuck Berry, disco live registrato al concerto del Tivoli Theatre di Wimborne, in Inghilterra, il 13 novembre 2018. Tra i contenuti extra del dvd sono presenti proprio tre brani tratti da quel concerto, mentre in un contesto differente si può ammirare nuovamente il chitarrista nel suo studio a dipingere, circondato anche da libri d’arte di pittori che ama, come quelli di Rembrandt, Picasso, Caravaggio, Mantegna… Tra i suoi quadri ci sono i paesaggi, ma anche le scalette dei concerti degli Stones personalizzate, dipinte e da lui stesso conservate, e poi si possono osservare alcuni ritratti, come quello che Ronnie Wood completa proprio alla fine di questo contenuto extra, prendendo spunto da uno scatto a Buddy Holly: come dire che si torna sempre lì, al rock ‘n’ roll e alla sua essenza, senza mai volerla rinnegare. E si può fare ancora di più, perché si può continuare a crescere e a imparare ancora, più serenamente e a qualsiasi età, soprattutto dopo aver vinto battaglie più importanti.
Come si fa a non amare un personaggio così…