The Who – Firenze Rocks, il report (17.06.2023)
Concerto memorabile degli Who con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino alla Visarno Arena per il Firenze Rocks
Sei mesi dopo le trenta date negli Stati Uniti terminate lo scorso novembre e a due giorni dal debutto di Barcellona, è sbarcato sabato 17 giugno a Firenze Rocks il tour europeo 2023 degli Who. C’era tanta attesa (e qualche perplessità) per il ritorno di Pete Townshend e Roger Daltrey in Italia anche perché questa nuova avventura li vedeva affiancati, di volta in volta, da una grande orchestra locale.
Ma, niente paura, se c’è stato qualcuno capace di dare un senso compiuto al complicatissimo mix “musica rock più ensemble sinfonico” questi sono da sempre gli Who.
L’inizio dello show ne è dimostrazione inequivocabile: l’ouverture di Tommy è semplicemente grandiosa grazie anche all’impatto sonoro della meravigliosa Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino che valorizza al massimo la squisita bellezza armonico-melodica della suite.
Per garantirsi una sorta di “controllo qualità”, Townshend e Daltrey hanno affidato la direzione musicale al fido Keith Levenson e scelto di portar con loro la violoncellista americana Audrey Snyder e la strepitosa violinista newyorkese Katie Jacoby.
Il concerto è diviso in tre parti: la prima è uno spettacolare best of di brani tratti da Tommy in cui spiccano una formidabile Amazing Journey, un’imperdibile Pinball Wizard e il favoloso medley See Me Feel Me / Listening To You che ci riporta ai favolosi tempi di Woodstock sul cui palco nell’estate del 1969 gli Who presentarono proprio un estratto di Tommy.
“Suonare con una grande orchestra ci dà sensazioni fantastiche”, ha commentato Pete Townshend, apparso di ottimo umore e in grande forma fisica e artistica. Ma, ha aggiunto “ti costringe a una grande disciplina… e noi siamo una band di indisciplinati”.
E così, dopo una sontuosa versione di Who Are You? e dopo aver congedato momentaneamente l’orchestra, gli Who hanno dato vita a un set “indisciplinato” e molto rock con You Better You Bet, Substitute e l’immancabile, trascinante e potentissima Won’t Get Fooled Again a chiudere il tutto.
La terza e ultima parte ha visto il ritorno sul palco dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per un magnifico omaggio a Quadrophenia con la suite The Rock a farla da padrone e una intensa Love Reign O’er Me a emozionare il pubblico.
Il tempo di presentare la band, nella quale spicca il drumming prodigioso di Zak Starkey, il figlio di Ringo che da piccolo ricevette in regalo da Keith Moon una batteria giocattolo, e lo spettacolare classico Baba O’Riley chiude un concerto memorabile, probabilmente il migliore degli Who negli ultimi 15 anni.
Rispettivamente a 79 e 78 anni suonati, Daltrey e Towshend non se la sono sentita di riproporre il loro primo successo, My Generation, nel quale cantavano che sarebbe stato meglio morire prima di diventare vecchi.
Ma vedendoli di nuovo sul palco, tonici, concentrati e felici, siamo felici di essere parte della loro generazione che è poi la nostra generazione.
Quella cioè di tanti privilegiati orgogliosi di essere contemporanei di queste straordinarie eccellenze artistiche della razza umana.