Abbey Road documentario trailer

Abbey Road, il documentario sugli studi – Guarda il trailer

Online il trailer del nuovo documentario diretto da Mary McCartney, dedicato agli Abbey Road Studios

 

Paul McCartney, Ringo Starr, Elton John, Roger Waters, Nile Rodgers e tanti altri nel trailer di If These Walls Could Sing, nuovo documentario sugli Abbey Road Studios, diretto da Mary McCartney. La primogenita di Paul e Linda McCartney ha dedicato infatti un’intera pellicola disponibile su Disney+ dal prossimo 16 dicembre, in cui racconta la storia dei leggendari studi nati nel 1931. Ad Abbey Road sono passati davvero tanti artisti dei più svariati generi musicali e la stessa Mary McCartney ha dei ricordi legati a quel luogo.

Alcuni dei miei primi ricordi da bambina provengono da cose vissute proprio all’interno degli studi di Abbey Road – aveva raccontato infatti Mary McCartney quando era stata annunciata la lavorazione del documentario. – Desidero da molto tempo raccontare la storia di questo luogo storico e non potrei avere un team migliore di John e dei Mercury Studios per trasformare in realtà questa ambizione creativa“.
Il documentario è prodotto da Mercury Studios, casa di produzione della Universal Music Group, e in particolare da John Battsek (Eric Clapton: Life in 12 Bars).

“Quando entri in un luogo pregno di così tanta storia, diventa in un certo senso sacro. La gente viene qui perché vuole il suono di Abbey Road” dichiara Elton John proprio all’inizio del trailer:

 

Joni Mitchell - Elton John

Joni Mitchell a Elton John: “Nuovo album live in uscita”

Joni Mitchell ha rivelato a Elton John che vorrebbe pubblicare un nuovo album, tratto dalla performance di quest’estate con Brandi Carlile ed altri ospiti al Newport Folk Festival

 

Un’ospite d’eccezione per Elton John nel suo programma radiofonico Rocket Hour su Apple Music: Joni Mitchell. La cantautrice canadese ha rilasciato un’intervista in cui ha dichiarato che vorrebbe pubblicare un nuovo album dal vivo.  La performance di quest’estate al Newport Folk Festival è stato infatti un evento inatteso a 20 anni dalla precedente esibizione dal vivo della Mitchell e va ricordato anche in questo modo. Il concerto era in collaborazione con Brandi Carlile e ha visto ospiti come Blake Mills, Marcus Mumford, Wynonna Judd e altri.

 

 

Il prossimo 10 giugno Joni Mitchell terrà il suo primo concerto da protagonista, dopo 23 anni dall’ultima volta, al Gorge Amphitheatre di Washington. La performance si colloca nell’ambito di un evento di due serate intitolato Echoes Through the Canyon.

In occasione dei suoi 79 anni abbiamo dedicato una delle nostre Music Room a Joni Mitchell con tanti ospiti, tra cui Scarlet Rivera, leggendaria violinista che accompagnò Bob Dylan nella Rolling Thunder Revue e, da sempre, grande amica di Joni. Potete rivedere la diretta dello scorso 7 novembre qui.

Steve Hackett, 50 anni - "Foxtrot" - Genesis - tour in Italia

Steve Hackett, 50 anni di “Foxtrot” dei Genesis in tour anche in Italia

Sei date in Italia per Steve Hackett che prosegue così il tour in cui celebra i 50 anni di “Foxtrot” dei Genesis

 

Steve Hackett torna in Italia per un tour in cui celebra i 50 anni di Foxtrot dei Genesis. A pochi mesi di distanza dall’ultima volta nel nostro Paese, il chitarrista sarà infatti di nuovo in Italia per sei concerti, a partire da quello del 13 novembre all’Auditorium Conciliazione di Roma. Nel corso delle serate Hackett eseguirà tutto Foxtrot e non solo e riserverà ulteriori sorprese a un pubblico che da noi lo segue davvero letteralmente da 50 anni. I primi tour dei Genesis in Italia, infatti, risalgono proprio al 1972 e lo stesso Steve Hackett ha ricordato anche quei momenti nella nostra intervista.

Parte di Foxtrot fu scritta peraltro nel nostro Paese e infatti i soundcheck del tour diventavano prove per affinare i brani che poi avrebbero fatto parte dell’album in cui Steve Hackett divenne a tutti gli effetti membro della formazione storica dei Genesis, dopo essere entrato nel gruppo già in Nursery Crime del 1971.

Queste nel dettaglio le date in Italia del tour di Steve Hackett: 13 novembre a Roma (Auditorium Conciliazione), 14 a Bologna (Teatro Celebrazioni); 15 a Torino (Teatro Colosseo); 16 a Milano (Teatro Lirico); 18 a Padova (Gran Teatro Geox); 19 a Legnano (Teatro Galleria).

Steve Hackett ci ha raccontato molto altro della sua musica, di Londra e ovviamente ancora dei Genesis. Il resto della nostra chiacchierata lo commenteremo in diretta lunedì 14 novembre alle 19:00 nel corso di una nuova puntata di Jam TV – Music Room, il salotto virtuale in cui si parla di musica.

Maurizio Baiata - Rock Memories - Volume Primo

Maurizio Baiata, “Rock Memories” è il suo nuovo libro

Ciao 2001, Franco Battiato, musica d’avanguardia e… Maurizio Baiata e il suo nuovo libro Rock Memories, Volume Primo

 

Tra le riviste più autorevoli in cui si parlava di musica in Italia c’è stato un tempo in cui usciva ogni settimana Ciao 2001. Uno dei suoi giornalisti storici, Maurizio Baiata, ha raccolto oltre 50 articoli e recensioni da lui firmate per il magazine tra il 1970 e il 1974 nel suo nuovo libro Rock Memories (Verdechiaro Edizioni, 2022). È questo il primo di due volumi, forse tre, in cui Baiata ripercorre un’epoca irripetibile per il rock attraverso i suoi scritti, in cui si soffermava sui grandi classici, ma anche tanto sulla musica d’avanguardia, in cui riportava le conversazioni a seguito di grandi incontri con le star dell’epoca e in cui stringeva rapporti d’amicizia come avvenne con Franco Battiato. Questo ed altro ancora nella nostra intervista a Maurizio Baiata.

Erano ovviamente altri tempi, anche solo per la pubblicazione, perché non c’era il tempo di fare l’editing come adesso; però erano anche i periodi in cui Baiata e gli altri giornalisti dell’epoca ascoltavano dischi importati prima di altri e ne potevano parlare.

Tra i noti citati dal giornalista ci sono King Crimson, Tangerine Dream, Popol Vuh. All’interno del libro si possono leggere inoltre sia i pezzi pubblicati originariamente, sia quelli in versione rieditata e attualizzata dallo stesso Maurizio Baiata.

Neil Young Harvest documentario

Neil Young, in uscita il documentario su “Harvest”

Un documentario su Harvest e la riedizione celebrativa dell’album pubblicato 50 anni fa per Neil Young… e poi un nuovo lavoro di inediti prodotto insieme a Rick Rubin

 

NEIL YOUNG: HARVEST TIME – IL DOCUMENTARIO

Si intitola Neil Young: Harvest Time il nuovo documentario su Neil Young e su Harvest, suo famoso album uscito 50 anni fa, le cui celebrazioni saranno accompagnate anche da una riedizione speciale.

Neil Young: Harvest Time sarà nei cinema di tutto il mondo il prossimo 1° dicembre e sarà un “viaggio intimo al Broken Arrow Ranch di Neil nel nord della California per le sessioni di Harvest Barn, a Londra per un’esibizione con la London Symphony Orchestra e a Nashville, dove l’allora ventenne Neil Young lavorò a vari brani di questo album”.

LA RIEDIZIONE CELEBRATIVA DI HARVEST

Il 2 dicembre uscirà invece la riedizione celebrativa per i 50 anni di Harvest. Oltre al documentario, saranno presenti al suo interno il film concerto del live per la BBC, tre outtake dalle registrazioni e tanto altro materiale, come un libro fotografico con copertina rigida, poster e note di copertina del fotografo Joel Bernstein.

Le outtake nel dettaglio sono: Bad Fog of Loneliness, Journey Through the Past e Dance Dance Dance, queste ultime due eseguite anche nel live per la BBC.

 

L’ALBUM DI INEDITI IN USCITA PRODOTTO INSIEME A RICK RUBIN

Per quanto riguarda materiale inedito, Neil Young è in procinto di pubblicare un nuovo album, World Record, che uscirà il prossimo 18 novembre. Il lavoro arriva poco meno di un anno dopo Barn e a pochi mesi di distanza dalla pubblicazione dell’album “perduto” del 2000, Toast.

World Record è stato già anticipato da Love Earth e poi da Break The Chain:

Il nuovo album è prodotto dallo stesso singer songwriter canadese e da Rick Rubin, che per la prima volta si trova a lavorare con lo stesso Neil Young (quest’ultimo era già stato negli Shangri-La Studios di Rubin per registrare Peace Trail, album del 2016). World Record conterrà 11 brani e vedrà un Neil Young intento a ricordare “con gratitudine i doni che la Terra gli ha fatto e punta gli occhi su un futuro incerto con la speranza che possiamo raddrizzare questa grande nave blu e verde”.

 

bono colbert with or without you

Bono, nuova versione di “With Or Without You” da Colbert

Bono, ospite in tv al The Late Show With Stephen Colbert, ha proposto una nuova versione del classico degli U2, With Or Without You

Tra i tanti brani che decretarono il successo di The Joshua Tree degli U2 c’era senza dubbio With Or Without You ed è stato proprio questo il pezzo che ha voluto eseguire Bono al The Late Show With Stephen Colbert. Arpa, violoncello e percussioni hanno accompagnato il frontman della band irlandese in questa nuova versione del celebre brano:

Bono ha presentato inoltre all’interno del programma tv statunitense in onda sulla CBS il suo nuovo memoir uscito in Italia con il titolo di Surrender. 40 canzoni, una storia (Mondadori, 2022) (altre info qui sul sito ufficiale del gruppo).

Nel corso della lunga intervista il cantante ha parlato dei primi anni degli U2 e dell’importanza dell’improvvisazione per il gruppo; si è soffermato poi anche sugli Stati Uniti e ha detto inoltre la sua sul documentario diretto da Peter Jackson The Beatles: Get Back.

Gli U2 hanno pubblicato il loro ultimo album nel 2017, Songs of Experience, e sarebbe quindi molto atteso un nuovo lavoro discografico da parte di Bono e soci. Stando a quanto affermato dallo stesso Bono al Cheltenham Book Festival a metà ottobre, presto potrebbe uscire proprio un nuovo album oltre al suo libro appena pubblicato.

Milano Music Week 2022

Milano Music Week 2022 dal 21 al 27 novembre

Presentata alla Santeria Toscana l’edizione 2022 della Milano Music Week

 

Torna a Milano dal 21 al 27 novembre 2022 l’imperdibile settimana dedicata alla musica e ai suoi protagonisti di Milano Music Week. Un appuntamento in cui l’industria musicale italiana si ritrova ormai ogni anno, creando nuove connessioni, in cui i fan possono conoscere più da vicino i loro idoli, in cui il pubblico – arrivato da tutta Italia – si immerge a 360° nel mondo della Musa dalle 7 note.

Giunta al suo sesto compleanno, l’edizione di quest’anno si presenta come una delle più ricche di sempre – tra incontri con gli artisti, eventi e panel in giro per tutta la città – anche grazie alla sinergia tra istituzioni e privati tra enti e associazioni.

Sarà Andrea Bocelli il 21 novembre ad aprire le danze di questa edizione, regalando alla città di Milano un’esclusiva performance in diretta da piazza Duomo. Ma come da tradizione non mancherà l’anteprima il 16 novembre con protagonista Tiziano Ferro, che presenterà al pubblico del teatro Manzoni il suo nuovo album. Tra le tante novità, ad affiancare la nuova curatrice Nur Al Habash, saranno per la prima volta due artisti: Colapesce e Dimartino, entrambi presenti ieri durante la conferenza stampa di presentazione, al fianco dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi e al sindaco di Milano Beppe Sala. Il primo cittadino non ha mancato di sottolineare l’impegno della città di Milano nei confronti della musica, consapevole però del tanto lavoro ancora da fare.

Programma completo su https://milanomusicweek.it/

James Taylor - live - Milano (28.10.2022)

James Taylor live agli Arcimboldi di Milano, il report (28.10.2022)

Un James Taylor classico ed elegante quello visto live a Milano al Teatro degli Arcimboldi

 

Circa due ore di live a Milano divise in due set, una doverosa pausa che James Taylor annuncia più volte suscitando l’ilarità del pubblico e mostrandogli la scaletta della serata scritta su un enorme cartone nero.
Il vecchio James riempie fino all’ultimo posto il teatro milanese: sul palco, luci soffuse e una scenografia elegante, lui al centro che gioca con lo sgabello dal quale sale e scende di continuo, e intorno a lui una band di fuoriclasse, su tutti Steve Gadd on drums, che asseconda ogni suo gesto, ogni suo sguardo, ogni suo respiro. La setlist accontenta proprio tutti: si apre con l’eleganza di Something In The Way She Moves per proseguire con un successo dietro l’altro, da Country Road al blues puro di Steamroller fino ai grandi classici Sweet Baby James, Carolina in My Mind, Mexico e la festa finale di How Sweet It Is. Mister Taylor, in forma smagliante, non manca di portare idealmente sul palco due donne importanti della sua vita: Carole King, che ha scritto per lui perle come Up On The Roof, a chiudere la prima parte di concerto, e Joni Mitchell, la cui voce angelica risuona in tutto il teatro sui cori di Long Ago And Far Away.

Qualcuno, tempo fa, aveva paragonato James Taylor a un maglione di cachemire, e cioè a un qualcosa di classico ed elegante, che non passa mai di moda. E ancora una volta, anche in questi concerti italiani, JT ha dimostrato che le sue sono canzoni senza tempo, capaci di emozionare, commuovere, far riflettere e, perché no divertire. Ma soprattutto, proprio come il cachemire, di scaldare menti e cuori degli spettatori.
E se non ci si stancherà mai di ascoltare le sue hit, è sempre sorprendente sentirne le versioni dal vivo. Non tanto perché James le cambi radicalmente stravolgendone la struttura. Anzi, proprio perché le mantiene assai simili agli originali, è un godimento assoluto sentire come la sua sei corde acustica (dal timbro compresso, suonata con un picking apparentemente semplice ma in realtà estremamente elaborato ed assolutamente personale) sia l’elemento centrale del suo sound. Su di essa, o attorno a lei, gli altri strumentisti pennellano un back up delicato e prezioso, aiutato dalla perfetta acustica del teatro, ideale per creare quel “sentiment” che lo stesso Taylor trasmette con la sua voce. Una voce che, insieme alla sua chitarra, ha dato vita a una “griffe” unica e inconfondibile capace persino di personalizzare i brani altrui, da Up On The Roof a You’ve Got A Friend, da Teach Me Tonight a How Sweet It Is.
Cordiale, simpatico ed empatico nella sua vera o presunta timidezza, James Taylor è sempre in grado di coinvolgere il suo pubblico: gli bastano pochi gesti e brevi chiacchiere tra un pezzo e l’altro.
Poi, quando saluta tutti e se ne va, prima del tradizionale finale con la dolce ninna nanna You Can Close Your Eyes lascia in tutti la sensazione di aver salutato un vecchio amico.
Uno che non ci ha mai tradito e non ci tradirà mai.

Morto Jerry Lee Lewis, addio all’ultimo padre del rock ‘n’ roll

Jerry Lee Lewis è morto; dopo la falsa notizia di qualche giorno fa purtroppo stavolta è vero…

 

È morto Jerry Lee Lewis. Aveva 87 anni uno dei grandi padri del rock ‘n’ roll ed era l’ultimo sopravvissuto di una generazione che ha avuto come pionieri Elvis, Little Richard e Chuck Berry.

La notizia di qualche giorno fa del popolare sito di gossip americano TMZ si è poi rivelata falsa con tanto di smentita dopo la pubblicazione. Purtroppo stavolta, però, è arrivata l’ufficialità dal suo ufficio stampa Zach Farnum.

The Killer è morto per cause naturali; nel 2019 era finito in ospedale a causa di un ictus.

 

Aveva avuto già successo nel 1957 con Whole Lotta Shakin’ Goin’ On, ma presto ne arriva subito un altro lo stesso anno con il suo brano più conosciuto: Great Balls Of Fire.

Scritto da Otis Blackwell (quello tra gli altri di All Shook Up di Elvis) e da Jack Hammer, il testo prende spunto da un’espressione del sud degli Stati Uniti, blasfema per i cristiani dell’epoca; indica il momento della Pentecoste quando lo Spirito Santo si manifesta sugli apostoli con lingue di fuoco. Il piano di Jerry Lee Lewis farà poi infine la differenza.

So long, Jerry Lee, ultimo padre del rock ‘n’ roll…

Enrico Ruggeri, Saturnino, Ronnie Jones

Enrico Ruggeri, Saturnino, Ronnie Jones – Impronte 2022

Qualche giorno fa si è conclusa a Milano la terza edizione di “Impronte” con Enrico Ruggeri, Saturnino, Ronnie Jones e non solo

 

Una rassegna di arte, musica, teatro e cultura alla Basilica di San Celso di Milano: terza edizione di Impronte che ha visto tra gli ospiti Enrico Ruggeri, Saturnino e Ronnie Jones.

 

Dopo il successo dei primi appuntamenti, si è conclusa la terza edizione di Impronte nello scenario della Basilica di San Celso a Milano.

La rassegna, creata e sostenuta da Rosy Toma e Giovanni Favero, è un contenitore di opere d’arte e un’occasione per performance musicali d’autore e colloqui tematici con la direzione artistica di Enrico Ruggeri. Impronte è un momento di incontro in cui dialogano arte, musica e teatro, per stimolare coscienza e intelletto.

Nell’incontro svoltosi venerdì 21 ottobre, Enrico Ruggeri ha dialogato a tutto tondo con Riccardo Vitanza, Amministratore Unico di Parole & Dintorni (agenzia di comunicazione specializzata nel settore della musica e dello spettacolo), precedendo la performance del cantautore Luca Ghielmetti.

Giovanni Favero, ideatore e creatore della rassegna e amministratore unico di Accapierre, ci ha parlato di Impronte e ha sottolineato l’idea di nobilitazione del “mecenatismo” come intervento culturale e artistico. Abbiamo scambiato anche due battute con Enrico Ruggeri, come già detto direttore artistico della rassegna Impronte.

Infine, non poteva mancare un breve intervento di Riccardo Vitanza che, con l’ingresso di Parole & Dintorni nel gruppo dei mecenati a supporto dell’iniziativa, ha reso questa edizione ancora più eclettica.

Tra le altre presenze, in questa edizione, da sottolineare gli interventi di Saturnino e la partecipazione di Ronnie Jones che, accompagnato dal pianista jazz Michele Fazio, ha raccontato la sua storia allo scrittore e giornalista Ezio Guaitamacchi.

Premio Tenco 2022

Premio Tenco 2022, il racconto – II parte

Ecco com’è andata la 45esima edizione del Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo

 

(Clicca qui per la prima parte)

 

Dopo la prima giornata dedicata alle sei Targhe Tenco 2022, il secondo giorno della manifestazione parte con la conferenza stampa alla quale prendono parte Michael McDermott, e poi Giorgio Conte e Pino Marino, che utilizza il suo tempo per rimarcare la necessità da parte degli artisti di tornare ad incidere. Seguono Olden e Ferdinando Arnò, Targa Tenco per miglior progetto. In chiusura Giancarlo Governi, storico autori RAI che, tra i vari meriti, ha quello di aver presentato Roberto Benigni ad Amilcari Rambaldi, ideatore del Club Tenco nel 72, ricordato nel pomeriggio nell’ambito di un incontro dedicato proprio ai 50 anni del club Tenco cui hanno preso parte, tra gli altri, Fausto Pellegrini di Rai News 24, Dori Ghezzi, Sergio Sacchi, Stefano Senardi e Gino Castaldo in collegamento.

La serata è partita con Morgan che omaggia Vittorio De Scalzi, poi tra gli ospiti Giorgio Conte, Alice che reinterpreta Ron, Fossati e Battiato. Poi la scena viene presa da Pino Marino, Olden con le sue rivisitazioni dei brani di Gianni Siviero e in chiusura il set energico e coinvolgente di McDermott che lascia poi il palco a Eileen Rose.
Nell’ultima giornata uno spazio speciale dedicato a Jurij Sevcuk, premio Tenco Internazionale, artista russo che non ha presenziato a causa del conflitto tra Russia e Ucraina e la conseguente chiusura delle frontiere russe. Nel pomeriggio le presentazioni dei libri di Morgan e il fotografo Renzo Chiesa, mentre la serata è aperta da Claudio Baglioni che riceve la Targa Tenco alla carriera; un set piano e voce, dove regala a pubblico i brani più conosciuti del suo repertorio; poi Erica Mou e Fabio Concato, Benabàr e in chiusura le Djelem Do Mar, un misto di musica etnica e popolare dal sapore mediterraneo. L’ultimo brano lo suona Morgan, che sceglie una cover di Piero Ciampi.

Si chiude dunque il sipario sulla 45esima edizione della rassegna, segnata inevitabilmente dalla Targa data a Claudio Baglioni, tra umori e malumori che, quando si parla di gusti musicali, non mancano mai. Lunga vita al Premio Tenco.

Premio Tenco 2022

Premio Tenco 2022, il racconto – I parte

Ecco com’è andata la 45esima edizione del Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo

 

Ha preso il via il 20 ottobre la 45esima rassegna della canzone d’autore, meglio nota come Premio Tenco, come da tradizione nella città di Sanremo, sede del Club Tenco e dello storico Teatro Ariston. Un’edizione speciale che cade nel cinquantesimo anniversario della fondazione del Club, nato proprio a Sanremo dall’idea del fondatore Amilcare Rambaldi, insieme ad alcuni appassionati, al fine di promuovere e sostenere la cosiddetta “Canzone d’autore”.

 

L’inaugurazione quest’anno è stata affidata nella mattinata di mercoledì alla Masterclass dedicata alle “canzoni che hanno fatto grande il Tenco”, tenuta da Morgan all’Ariston e seguita da oltre 900 studenti della Liguria. E proprio a Marco Castoldi – in arte Morgan – è stato affidato il compito di presentare le serate della rassegna, al fianco dello storico presentatore Antonio Silva, presente anche durante la prima conferenza stampa dedicata alle targhe Tenco. Le targhe sono assegnate annualmente dal 1984 da parte di una schiera di giornalisti ed esperti di musica e vanno a premiare secondo diverse categorie i migliori dischi dell’anno di canzone d’autore. Negli ultimi anni però le targhe non si sono limitate a questo, ma hanno anche ampliato il concetto di ciò che di solito si intende per cantautorato, includendo di fatto anche generi precedentemente visti con diffidenza. Ecco dunque spiegate i premi a Madame dello scorso anno e il premio come “Miglior album in assoluto” a Marracash per Noi, Loro, gli altri proprio in questo Tenco 2022. Tra gli altri premiati della serata spiccano il nome di Elisa, che non ha potuto ricevere il premio di persona né esibirsi perché impegnata nel tour europeo, e Simona Molinari, oltre alla giovanissima Ditonellapiaga e agli ‘A67. A Ferdinando Arnò il premio come miglior album a progetto.

 

Per fare un bilancio, il Tenco 2022 è stato un successo, esempio perfetto di quello che il Tenco è oggi: un mix perfetto di nuove forme di canzone – con Madame che ha aperto ufficialmente la rassegna cantando Lontano Lontano di Tenco come vuole la tradizione, e Marracash, mattatore assoluto, esibitosi davanti a un pubblico attentissimo e coinvolto – che fanno da contraltare ad artisti più vicini alla tradizione, perché della tradizione ne fanno parte. Come Gualtiero Bertelli, premio Tenco 2022.

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