Album 2023 - Jam TV

I nostri album preferiti del 2023

Otto album che abbiamo ascoltato e riascoltato nel 2023. Quali sono i vostri dischi preferiti dell’anno che sta per finire?

 

Dall’ultimo disco postumo di Eva Cassidy, I Can Only Be Me, al nuovo album di inediti di PJ Harvey, I Inside The Old Year Dying, uscito a sette anni di distanza dal precedente; dal grande ritorno di Peter Gabriel, che a ogni luna piena di quest’anno ci ha accompagnato verso la pubblicazione del suo i/o, a Graham Nash, tornato con il suo album più personale, come ha definito lui stesso Now; dal nuovo inatteso disco dei Rolling Stones, Hackney Diamonds, al nuovo lavoro dei Wilco di Jeff Tweedy, Cousin; da Cat Power, che ha riproposto per intero la scaletta del leggendario concerto di Bob Dylan alla Royal Albert Hall del 1966 in Cat Power Sings Dylan: The 1966 Royal Albert Hall Concert, a un altro ritorno dopo anni di silenzio da parte dei Blur con The Ballad Of Darren: sono questi gli otto album del 2023 che noi vi consigliamo di ascoltare (qualora non l’aveste ancora fatto).

 

 

E invece quali sono i vostri dischi preferiti di quest’anno che sta per finire?

Tanti auguri di buon Natale 2023 da tutta la Redazione di Jam TV!

Eric Steckel - Steakhouse - Mayall - Jam TV

Eric Steckel, dalle “Steakhouse Sessions” a John Mayall

Intervista ad Eric Steckel che ci ha parlato di The Steakhouse Sessions (1 e 2) e del suo incontro con John Mayall

 

In occasione dei suoi concerti dei primi di novembre di quest’anno a Roma e a Chiari, in provincia di Brescia, è venuto a trovarci negli studi di Jam TV Eric Steckel, chitarrista blues metal che ha suonato e cantato per noi alcuni brani del suo repertorio. Steckel è stato in Italia per presentare il suo nuovo lavoro The Steakhouse Sessions Vol. 1, registrato come se fosse un vero e proprio live, ma presso gli Steakhouse Recording Studios di Los Angeles: “Abbiamo registrato le canzoni per il Vol. 1, che erano già uscite negli album precedenti, ma le abbiamo completamente rivitalizzate” dice.

Il lavoro di debutto del chitarrista è stato registrato dal vivo nell’aprile 2002, quando aveva solo 11 anni. Tanti sono stati inoltre per lui gli incontri in carriera con artisti importanti, ma quello con John Mayall è stato senza dubbio l’incontro fondamentale che lo ha voluto con sé come membro dei Bluesbreakers: “Tutto quello che ho imparato da John sorprende sempre le persone, perché si aspettano che sia qualcosa di musicale. No. Ciò che ho imparato da John è stato osservarlo mentre ha a che fare con gli addetti ai lavori o con i fan, guardarlo trattare con i promoter o con i fonici. Semplicemente chiudo la bocca e lo osservo, un maestro nell’arte del fare concerti, perché non dimenticare: all’epoca in cui ero in tour con John, lui aveva già quasi 80 anni, giusto? Allora era alla fine dei suoi 70. Penso che abbia circa 90 anni. Quanti ne ha adesso? Non lo so, non voglio dire l’età sbagliata, ma probabilmente avrà circa 90 anni adesso, giusto? Per me è stato come se stessi guardando un ragazzo qui che ha perfezionato l’arte del fare concerti. Quindi, da bambino che non era mai stato in tour e voleva andare in tour, è come frequentare una master class gratis, beh non solo gratis, vengo pagato, no? Vengo pagato, sono un Bluesbreaker e ho un posto gratis in prima fila per vedere questo ragazzo che fa questo da 50 anni o più. Vedi come ha a che fare con le persone ed è stata un’avventura straordinaria, davvero”.

Infine, Eric Steckel ha pubblicato di recente The Steakhouse Sessions Vol. 2, lavoro simile per come è stato registrato al Vol. 1, ma con una differenza: “La differenza è che questa volta per ‘Steakhouse 2’ è materiale che nessuno ha ancora ascoltato, è tutto nuovo di zecca. Quindi Steakhouse 1 era tipo vecchio materiale rivitalizzato, ma ora abbiamo preso la stessa struttura, lo stesso stile con il video e la stanza in cui suoniamo dal vivo, ma sono brani nuovissimi, quindi sono davvero entusiasta anche del nuovo materiale”.

Out of the Blue - Pirate Queens

Out of the Blue – “Pirate Queens” è il loro album dedicato alle piratesse

Giovanni Pollastri e Annie Saltzman Pini sono gli Out of the Blue e insieme ci hanno presentato live nei nostri studi il loro nuovo album dedicato alle piratesse, Pirate Queens

 

Si intitola Pirate Queens il nuovo album degli Out of the Blue, duo formato dal produttore e polistrumentista Giovanni Pollastri e dalla cantante Annie Saltzman Pini. Sono dieci le tracce per raccontare le storie di piratesse realmente esistite: in particolare le prime nove portano il nome di alcune di loro di cui si vuole raccontare la storia, mentre nell’ultima, Pirate Queen si incontrano tutte idealmente in una grande festa conclusiva.

Gli Out of the Blue sono stati ospiti nei nostri studi e nell’occasione ci hanno parlato del progetto e hanno eseguito in acustico parte dei tre brani tratti dal loro nuovo lavoro, uscito non a caso l’8 marzo di quest’anno: Anne Bonny, Lady Mary Killigrew e Pirate Queen.

 

Giovanni Pollastri è musicista polistrumentista, compositore, produttore e arrangiatore, nasce a Milano nel 1967. La passione per la musica lo porta ad avere sin da bambino il suo primo strumento, una batteria, nel 1972, affascinato dalle ritmiche dei dischi dei Led Zeppelin, dei Deep Purple, dei Grand Funk e della PFM, ma cresce ascoltando anche David Bowie, Beatles, Rolling Stones, Battisti, Guccini, De Gregori, Finardi, PFM.

Successivamente, con l’arrivo del Punk e della New Wave, decide di imbracciare la chitarra e il basso, ma scopre anche ulteriori stimoli nella Soul music, nel Blues e nel R&B di Aretha Franklin, di Otis Redding, di Ray Charles e altri grandi nomi che lo spingono a creare le prime band e suonare nei locali milanesi verso la seconda metà degli anni Ottanta.

L’incontro con numerosi addetti ai lavori in ambito musicale lo porta a collaborare con artisti di fama internazionale, anche per semplici apparizioni televisive, tra cui Joe Cocker, Anastacia, Geri Halliwell, Andy Summers, Fernando Saunders e Lou Reed (con questi ultimi due nel 2011 realizza anche un brano presente nell’album di Saunders ‘Happiness’, edizioni VideoRadio/Rai Trade).

Il nome di Giovanni Pollastri è presente su numerose release in veste di produttore, autore, collaboratore o semplicemente nei ringraziamenti per il supporto dato in fase di realizzazione del progetto (lo trovate anche nel box definitivo in vinile dei Police, collabora con Stewart Copeland dal 2002).

Giovanni Pollastri è anche un addetto ai lavori, avendo lui stesso lavorato con numerose etichette discografiche, sia major che indipendenti, oltre a essere stato tour manager e addetto ufficio stampa di numerosi artisti in ambito locale e internazionale. In ambito editoriale ha scritto tre libri dedicati a Sting & The Police.

Nel disco Pirate Queens Giovanni è compositore, arrangiatore, produttore e suona tutti gli strumenti ad eccezione di alcuni ospiti al violino, alle percussioni e all’organetto.

 

Annie Saltzman Pini è cantante, compositrice e autrice, nata a New York. Annie è cresciuta tra le melodie di Broadway. La sua eclettica cultura musicale spazia da Harry Belafonte e Ma Rainey a Mott The Hoople e Emerson, Lake & Palmer. Debutta alla Carnegie Hall all’età di dodici anni come cantante in un coro ed è lì che nasce l’amore per il palco. I primi brani inizia a scriverli all’età di dieci anni e non si è più fermata. Studia Film e Performing Arts al Bard College e si laurea alla New School a Manhattan.

Lavora ai Bearsville Studios a Woodstock dove incontra Joe Cocker e Bobby Keys. Trasferitasi a San Francisco nei primi anni Ottanta, conosce un gruppo di musicisti italiani che la invitano a Milano a unirsi a loro come cantante. Il primo anno lo trascorre in una casa occupata insieme al gruppo punk-rock al femminile Remote Control, suonando nella cerchia della scena underground di Milano. Si unisce successivamente ai Casbah, band che vince il Camel Trophy come Miglior band emergente italiana a cui viene data la possibilità di aprire i concerti di Vasco Rossi e Joe Jackson. In contemporanea inizia anche a collaborare con Lu Colombo e il produttore Franco Godi, che le propone di cantare per alcuni jingle pubblicitari.

Nei primi anni Novanta incontra Giovanni Pollastri con cui nasce un’ottima alchimia sia artistica che personale. Formano la band Street Tease, dalle tipiche sonorità grunge, e dopo lo scioglimento decidono di continuare a collaborare insieme fino ai giorni nostri.

Happy birthday Keith Richards - 80 anni

Keith Richards compie 80 anni

Tanti auguri di buon compleanno a Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones, che oggi ha compiuto 80 anni

 

Keith Richards compie oggi 80 anni. Dopo il prestigioso traguardo raggiunto lo scorso 26 luglio da Mick Jagger, oggi, 18 dicembre, è infatti il turno del chitarrista dei Rolling Stones.

Per fargli gli auguri e per celebrare in qualche modo i suoi inimitabili riff ci affidiamo allo stesso Richards che li suona tuttora, come ha fatto di recente al Tonight Show di Jimmy Fallon. La popolare star televisiva a settembre aveva già condotto una diretta streaming insieme agli Stones, prima dell’uscita del loro nuovo album Hackney Diamonds, ma a ottobre, una volta pubblicato il disco, ha avuto tra gli ospiti della sua trasmissione proprio Keith Richards che, tra una battuta e l’altra, ha accennato grandi successi del gruppo come Honky Tonk Women, Start Me Up e Jumpin’ Jack Flash.

 

È di fatto un anno importante per i Rolling Stones che hanno pubblicato il nuovo album di inediti, lavoro che dallo scorso 15 dicembre è disponibile anche in Live Edition, in formato da 2 cd: il primo contiene il nuovo album per intero, il secondo prevede al suo interno i sette brani eseguiti lo scorso 20 ottobre al Racket di New York, dove la band ha suonato brani nuovi e grandi classici, in particolare ShatteredAngryWhole Wide WorldTumbling DiceBite My Head OffJumpin’ Jack Flash e Sweet Sounds of Heaven, quest’ultima con Lady Gaga, proprio come nella traccia del nuovo album. I Rolling Stones inizieranno il loro tour nordamericano nel 2024: la prima data sarà quella del 28 aprile a Houston, Texas.

 

Tornando a Keith Richards e alla sua ospitata al Tonight Show, la battuta più divertente arriva intorno al minuto 3:22 del video, dopo l’accenno di Start Me Up; dopo che Jimmy Fallon gli chiede infatti come abbia fatto a tirare fuori quel sound dalla chitarra, Keith risponde semplicemente: “Non lo so”.

E dopo un po’ aggiunge: “So che posso, ma non so come”…

Bisogna credergli?

 

Qui di seguito il video:

 

 

Sulle pagine social dei Rolling Stones c’è invece questo breve video per gli 80 anni di Keith Richards:

 

 

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Happy birthday Keith!

Michael Stipe mostra Milano - Jam TV

Michael Stipe, l’ex frontman dei R.E.M. a Milano per presentare la sua mostra

L’omaggio e la vulnerabilità sono i concetti principali della mostra di Michael Stipe a Milano che sarà visitabile fino a marzo dell’anno prossimo

 

 

Si può visitare fino al 16 marzo 2024 a Milano, presso gli spazi di Fondazione ICA, I have lost and I have been lost but for now I’m flying high, mostra personale di Michael Stipe. L’ex frontman dei R.E.M. è infatti protagonista di un’esposizione al cui interno sono presenti oltre 120 opere, dalla fotografia alla ceramica, dalla scultura alle opere audio. Michael Stipe ha inoltre presentato il progetto qualche giorno fa al Museo del Novecento in un breve incontro riservato alla stampa, durante il quale ha risposto ad alcune domande dei giornalisti presenti.

Da una conversazione che l’artista ha avuto con Alberto Salvadori, curatore del progetto e direttore di Fondazione ICA, è nata questa mostra che vede al centro i concetti di omaggio e vulnerabilità, quest’ultimo aspetto da non intendere per forza in senso negativo, ma da apprezzare come un modo per sopravvivere e tracciare nuovi percorsi in contrasto con i ritmi frenetici della vita odierna.

Questa esposizione diventa quindi un autoritratto per Michael Stipe che mette al centro dei suoi discorsi l’arte in generale, come quella della fotografia che ha iniziato a seguire già dall’età di 14 anni quando scattava foto ai suoi miti come Freddie Mercury, Ramones, Tom Verlaine e Patti Smith, per poi ritrarre i suoi amici musicisti e artisti della scena di Athens, in Georgia, di cui lui stesso è stato uno dei principali esponenti già dai primi anni Ottanta. In occasione della mostra, l’artista ha presentato anche Even the birds gave pause, libro edito da Damiani e suo quarto volume fotografico, che comprende una serie di opere in cui viene messa in risalto la sua ricerca sul ritratto contemporaneo, narrata anche nell’esposizione.

Cresce nel frattempo l’attesa di ascoltare nuova musica dell’ex cantante dei R.E.M. e pare proprio che il 2024 sia l’anno giusto per un ritorno con un album intero da solista, ma intanto, all’interno della sua esposizione a Milano, si può ascoltare la sua voce. A tal proposito, fulcro della mostra è infatti la celebre poesia Desiderata (1927) di Max Ehrmann. In particolare, le opere che rimandano al poema, Desiderata2027 e Desiderata Teleprompter, rimettono in discussione il testo originale o meglio forniscono nuove e più ampie chiavi di lettura legate all’argomento della vulnerabilità per come è inteso da Stipe, che invita il pubblico a una propria interpretazione sul tema.

Chiara Raggi e Giovanna Famulari - Splendido Splendente - Live - Cover - Rettore - Jam TV

Chiara Raggi e Giovanna Famulari – Splendido Splendente (Cover) (Live)

Splendido Splendente, cover di Rettore, è il brano da In punta di corde eseguito live nei nostri studi da Chiara Raggi e Giovanna Famulari

 

Il primo singolo di questo nuovo lavoro che Chiara Raggi e Giovanna Famulari rileggono con voci, chitarre e violoncello è il brano di Rettore Splendido Splendente. Il loro nuovo album si intitola In punta di corde ed è stato registrato live alla RSI – Radio Televisione Svizzera Italiana durante il programma radiofonico Musica di Seta, viaggio in punta di corde nella musica d’autrice, in onda settimanalmente da settembre 2023 su Rete 2.

Scritto e condotto da Chiara Raggi con la partecipazione di Giovanna Famulari, il programma propone alcune delle più importanti cantautrici italiane attraverso storie e canzoni: donne pioniere, capaci di raccontarsi e raccontare conquiste e scelte di vita e, attraverso le loro storie, la forza della parola e del linguaggio universale della musica, donne capaci di ritagliarsi un posto autorale nel panorama musicale italiano.

Raggi e Famulari hanno riletto in ogni puntata – voci, chitarre classiche, acustiche, elettriche e violoncello – alcuni brani delle protagoniste, da canzoni iconiche, reinterpretate con arrangiamenti arditi, a perle ricercate e meno conosciute. Questa rilettura è diventata un album prodotto da RSI e Musica di Seta, uscito il 7 novembre 2023, e un concerto in cui, attraverso le canzoni di autrici e cantautrici – da Nada a La Rappresentante di Lista, da Carmen Consoli a Grazia di Michele, Madame, Rettore, Giuni Russo, Mariella Nava, Paola Turci, Cristina Donà – vengono trattati temi importanti e necessari: accettazione di sé, consapevolezza, legittimazione del proprio lavoro. Troppo spesso le donne che fanno la storia sono relegate ai margini di una narrazione di cui sono, invero, legittime protagoniste e attraverso questo album, si cerca di mettere il focus sugli aspetti musicali e sulle scelte coraggiose che hanno fatto sì che queste cantautrici segnassero definitivamente la storia della musica italiana.

 

Infine, Chiara Raggi e Giovanna Famulari hanno annunciato anche i loro primi due concerti di In punta di corde:

13 GENNAIO 2024 | TEATRO DEGLI ATTI | RIMINI

31 GENNAIO 2024 | RETAPE – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA | ROMA

Peter Gabriel - Copertina di "i/o"

Peter Gabriel, il grande ritorno con “i/o”

Anticipato dai vari brani pubblicati durante l’anno a ogni luna piena, adesso “i/o” è il nuovo album di Peter Gabriel

 

Dopo un’attesa lunga 21 anni è uscito il primo di dicembre i/o il nuovo album di Peter Gabriel. Come abbiamo fatto a stare tutto questo tempo senza sua nuova musica resta un mistero e lo è ancora di più dinnanzi a tutto ciò che questa nuova fatica in studio rappresenta.

 

Peter Gabriel © Nadav Kander

 

Partiamo dai numeri. 12 brani compongono i/o, brani che sono uni e trini, in quanto pubblicati in 3 diversi mix – Bright Side, Dark Side e In Side – per valorizzare il lavoro svolto in studio, donare tridimensionalità alternative e nascondere qua e là sfumature da ricercare. Qualcuno dirà che è un incredibile trip mentale ma a noi piace così. 12 brani che avevamo già potuto ascoltare prima della fatidica data d’uscita perché, in barba ad ogni logica discografica, erano usciti uno alla volta ad ogni nuova luna piena. Un lungo cammino durato in pratica un anno dal primo singolo pubblicato, scandito ad ogni nuovo episodio da un’opera d’arte visiva selezionata dallo stesso Peter ad accompagnare la musica. Cos’è questa se non l’antitesi completa di tutto ciò che è liquidità, consumo e velocità della musica di oggi? E lo è ancor di più retrospettivamente, mentre finalmente possiamo sentire queste canzoni una di fila all’altra, mentre scopriamo il quadro completo, mentre prendiamo parte a questo viaggio tra vita e universo, tra Io e tutto (“I’m just a part of everything” canta Peter nella title track i/o). Di dischi così non se ne sentivano più.

 

 

Ad ogni play qualcosa di nuovo si schiude all’ascoltatore, che si trova a ragionare sul tempo – finito per l’uomo destinato alla morte, infinito per ciò che lo circonda – insieme a temi come l’ingiustizia, la videosorveglianza e le radici del terrorismo. Musicalmente parlando, i/o è una policromia di atmosfere diverse, dall’acustico, all’elettronico fino al sinfonico, con la voce inconfondibile di Gabriel a far da sacerdote in un canto che è speranza. Tra i dodici brani molti meriterebbero di esser approfonditi, ma ci limiteremo a ciò che non può esser taciuto. “È in parte una questione di tempo, di ricordi, di invecchiare e di capire se siamo prigionieri del tempo o se questo può effettivamente liberarci” ha raccontato Peter di Playing for Time, canzone sul valore del tempo impreziosita dal pianoforte di Tom Cawley e dalle corde della New Blood Orchestra. Per Four Kinds of Horses Peter ha voluto invece scrivere sul conflitto tra le simultanee ricerche della religione e del terrorismo: “La tua decisione è presa / Così sicuro di ciò che è giusto / Ma quando ispezionano tutto / Vedranno che sei nato così brillante?”. Chiude infine le danze la Bellissima Live and Let Live che, come un cerchio che si serra, racconta di speranza e di perdono: “Quando perdoniamo, possiamo andare avanti / Liberare tutte le catene una per una / Apparteniamo al peso / Finché non se ne va”.

 

Peter Gabriel © Nadav Kander

 

Registrato per la maggior parte presso i Real World Studios e lo studio di Peter, i/o vede un cast eccezionale affiancare Gabriel oltre la sua fidata cerchia di musicisti, composta come sempre da David Rhodes, Tony Levin e Manu Katché. Diverse canzoni recano l’impronta del collaboratore di lunga data Brian Eno, mentre sono rilevanti i contributi di Richard Russell, del pianista Tom Cawley, dei trombettisti Josh Shpak e Paolo Fresu, della violoncellista Linnea Olsson e del tastierista Don E. La figlia di Peter, Melanie, contribuisce con calde voci di sottofondo, così come Ríoghnach Connolly dei The Breath, mentre gli habitué dei Real World Richard Chappell, Oli Jacobs, Katie May e Richard Evans curano collettivamente la produzione e suonano vari strumenti. Il Soweto Gospel Choir e il coro svedese maschile Oprhei Drängar prestano le loro magnifiche voci a una selezione di brani, mentre gli archi della New Blood Orchestra, guidati da John Metcalfe, elevano le canzoni.

 

Peter Gabriel © Nadav Kander

 

i/o ha raggiunto la classifica #1 iTunes Rock Albums in 24 paesi ed è primo in classifica nel Regno Unito.
“Sono passati 37 anni da quando So era l’album numero 1″ – ha commentato Gabriel – “e non mi sarei mai aspettato di essere di nuovo qui. Mi hanno appena detto che siamo i numeri 1 nel Regno Unito con i/o, quindi è fantastico. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato a realizzare l’album perché è stato un processo lungo e lento, che ha coinvolto un sacco di persone di grande talento. Ma soprattutto devo ringraziare tutti voi per avermi sostenuto per tutto questo tempo e per aver reso possibile tutto questo. Grazie”.

 

Le foto di Peter Gabriel sono di Nadav Kander

Intervista Modena City Ramblers - Altomare - Santeria Toscana - Milano - Francesco Fry Moneti e Franco D'Aniello - Jam TV

Modena City Ramblers, “Altomare Tour” live a Milano – Intervista

Intervista a Francesco “Fry” Moneti e Franco D’Aniello dei Modena City Ramblers che ci hanno parlato del nuovo album Altomare, di Shane MacGowan e…

 

Abbiamo atteso sei anni prima che pubblicassero un nuovo album di inediti, ma i Modena City Ramblers sono tornati qualche mese fa con Altomare. Il gruppo sta proponendo in tour sia in Italia che all’estero i brani di questo nuovo lavoro insieme ai grandi successi di una carriera ultratrentennale e, prima della data sold out dello scorso 30 novembre alla Santeria Toscana 31 di Milano, Francesco “Fry” Moneti e Franco D’Aniello ci hanno raccontato qualcosa in più del loro nuovo album e dei loro concerti in giro per il mondo.

 

All’interno di Altomare i Modena City Ramblers hanno chiesto ad alcuni amici di una vita e ad una leggenda vivente del rock di impreziosire alcuni loro brani: Luca Morino (Mau Mau) fornisce il suo contributo in Mediterranea, mentre si possono ascoltare i Punkreas in Resistenza globale, e infine, in Per quanto si muore, sono presenti con il suo flauto Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, e la cantante sudafricana Zolani Mahola, qui indicata come The One Who Sings. Sempre a proposito di collaborazioni, la copertina di Altomare è stata realizzata dallo street artist TVboy.

 

Qualche ora prima di realizzare quest’intervista è arrivata la triste notizia della scomparsa di Shane MacGowan e non potevamo non chiedere un pensiero su uno dei personaggi che per ovvie ragioni è nella musica e nel cuore dei Modena City Ramblers, che infatti hanno dedicato il live di quella sera proprio al cantante dei Pogues.

 

Tornando alla band e alla sua lunga storia, l’anno prossimo saranno trascorsi trent’anni dalla pubblicazione di Riportando tutto a casa e i Modena City Ramblers promettono di non far passare inosservata la ricorrenza, anzi… stanno già pensando a come celebrare al meglio l’anniversario.

 

I loro concerti sono da sempre energici e trascinanti e nella data di Milano non sono stati certamente da meno. Chi li segue sui social può vivere inoltre le tappe di avvicinamento ai loro live attraverso post di vario genere, come ad esempio “le cantatine dal furgone”, uno dei tanti momenti che i Modena City Ramblers condividono con i fan che da tanti anni li amano e li supportano, nonché uno dei tanti momenti che a quanto pare accompagneranno a lungo la band nel suo viaggio infinito in cui è la musica ad essere sempre ovviamente la grande protagonista.

 

Denny Laine - Moody Blues - Wings

Addio a Denny Laine, co-fondatore dei Moody Blues e degli Wings di McCartney

Ci ha lasciato all’età di 79 anni Denny Laine, co-fondatore dei Moody Blues che poi con Paul McCartney e sua moglie Linda formò gli Wings

 

Ci ha lasciato all’età di 79 anni Denny Laine, co-fondatore dei Moody Blues che poi si sarebbe unito a Paul McCartney e a sua moglie Linda nei primi anni ’70 per formare gli Wings.

Laine è morto ieri a causa di una malattia polmonare interstiziale per cui era stato costretto a sottoporsi ad alcuni interventi chirurgici e la triste notizia del decesso è stata comunicata da sua moglie Elizabeth Hines. “Ero al suo capezzale, tenendogli la mano mentre suonavo per lui le sue canzoni di Natale preferite – scrive la stessa Elizabeth attraverso i profili social del compianto marito. – La mia vita non sarà più lo stessa. Denny era una persona meravigliosa, amorevole e dolce. Ha reso le mie giornate colorate, divertenti e piene di vita, proprio come era lui”.

 

 

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Non poteva non ricordarlo Paul McCartney che attraverso i suoi profili social gli ha dedicato queste parole:

“Sono molto rattristato nel sapere che il mio ex compagno di band, Denny Laine, è morto.
Ho molti bei ricordi del tempo trascorso con Denny: dai primi giorni in cui i Beatles andavano in tournée con i Moody Blues. Le nostre due band avevano molto rispetto l’una per l’altra e si divertivano molto insieme. Denny si è unito ai Wings fin dall’inizio. Era un cantante e chitarrista eccezionale. La sua performance più famosa è probabilmente “Go Now”, una vecchia canzone di Bessie Banks che cantava brillantemente. Lui e io abbiamo scritto alcune canzoni insieme, la più riuscita è stata “Mull of Kintyre”, che fu un grande successo negli anni Settanta. Ci eravamo allontanati ma negli ultimi anni siamo riusciti a ristabilire la nostra amicizia e a condividere i ricordi dei nostri tempi insieme.
Denny era un grande talento con un raffinato senso dell’umorismo ed era sempre pronto ad aiutare gli altri. Mancherà a tutti i suoi fan e sarà ricordato con grande affetto dai suoi amici. Invio le mie condoglianze e i migliori auguri a sua moglie, Elizabeth, e alla famiglia.
Pace e amore Denny. È stato un piacere conoscerti. Mancherai a tutti noi.”

 

 

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So long, Denny…

 

Laurie Anderson, Let X = X a Carpi - Intervista - Jam TV

Laurie Anderson, “Let X=X” a Carpi – Intervista

Let X=X, Big Science, i Sexmob, l’intelligenza artificiale e Lou Reed: intervista a Laurie Anderson prima del suo show a Carpi

 

È stata protagonista lo scorso 16 novembre al Teatro Comunale di Carpi per una delle due recenti date in programma nel nostro Paese di Let X=X e stiamo parlando naturalmente di Laurie Anderson. Il nome della tournée deriva da uno dei brani principali della scaletta che faceva parte anche del suo album capolavoro del 1982, Big Science, molto presente nel corso del live, insieme ad altri momenti intensi che caratterizzano l’affascinante performance, come ad esempio la voce di Lou Reed che si può ascoltare quasi alla fine dello show. Noi abbiamo incontrato Laurie Anderson poco prima del suo concerto per una breve intervista realizzata sul palco del Comunale di Carpi appena dopo il soundcheck e le prime riflessioni sono sulla musica e sulle parole ancora attuali di Big Science all’interno di uno spettacolo in cui è accompagnata dai newyorkesi Sexmob.

 

Laurie Anderson ha conosciuto il gruppo che è sul palco con lei in una circostanza particolare ed anche per questo motivo ha voluto dedicare allora questo suo show multimediale al produttore Hal Willner.

 

Tra i temi affrontati in Big Science c’è anche quello della tecnologia e delle sue conseguenze sull’uomo e, rapportando il tutto ai giorni nostri, non potevamo non chiedere in conclusione a Laurie Anderson un parere sull’intelligenza artificiale, facendoci raccontare anche dell’uso che ne fa per il suo modo di esprimersi artisticamente, che la porterà peraltro in qualche modo a collaborare con il suo amato Lou Reed oltre dieci anni dopo la sua scomparsa.

Shane MacGowan - Pogues

Addio a Shane MacGowan, cantante dei Pogues

Aveva 65 anni Shane MacGowan, cantante dei Pogues morto nella giornata di ieri, dopo essere stato ricoverato a lungo in ospedale

 

È venuto a mancare nella giornata di ieri, all’età di 65 anni, Shane MacGowan, cantante dei Pogues. La scorsa settimana era stato dimesso dal St Vincents Hospital di Dublino, dove era stato ricoverato per mesi in terapia intensiva a causa di un’encefalite virale.

La triste notizia è stata diffusa dalla moglie di Shane attraverso Instagram con questo messaggio: “Non so come dirlo quindi lo dirò e basta. Shane che sarà sempre la luce che tengo davanti a me, la misura dei miei sogni, l’amore della mia vita, l’anima più bella, l’angelo più bello, il sole e la luna, l’inizio e la fine di tutto ciò che mi sta a cuore è andato a stare con Gesù e Maria e la sua bellissima madre Teresa. Io sono fortunata oltre le parole per averlo incontrato, per averlo amato, per essere stata amata da lui infinitamente e incondizionatamente e per aver avuto così tanti anni di vita, amore, gioia, divertimento, risate e tante avventure. Non c’è modo di descrivere la perdita che provo e il desiderio di avere ancora uno dei suoi sorrisi che illuminavano il mio mondo. Grazie grazie grazie grazie per la tua presenza in questo mondo, lo hai reso davvero luminoso e hai dato tanta gioia a tante persone con il tuo cuore, la tua anima e la tua musica. Vivrai per sempre nel mio cuore. Sii felice nel giardino tutto bagnato dalla pioggia che tanto amavi. Per me eri tutto il mio mondo”.

 

So long, Shane…

 

Bud Spencer Blues Explosion - Next Big Niente - Intervista - Jam TV

Bud Spencer Blues Explosion, “Next Big Niente” – Intervista

Un album in cui hanno rivisto il loro modo di intendere la propria musica i Bud Spencer Blues Explosion che sono tornati con Next Big Niente

 

I Bud Spencer Blues Explosion sono tornati con Next Big Niente (La Tempesta Dischi, 2023). Cinque anni dopo Vivi Muori Blues Ripeti il duo ha rivisto il suo modo di intendere la propria musica e sono stati gli stessi Cesare Petulicchio e Adriano Viterbini, che abbiamo raggiunto qualche giorno fa alla Triennale di Milano, a spiegarci come sono giunti a questo risultato finale, frutto di un lungo lavoro.

 

Cinque tracce strumentali e cinque con testo sono presenti nel nuovo album dei Bud, che per due di questi brani si sono avvalsi anche di due collaborazioni, una in fase di registrazione e una in fase di scrittura: Stefano Tavernese al violino in Vandali e Umberto Maria Giardini, autore del testo di Come un raggio.

 

Nell’elettronica, nel rock-blues che si manifesta in altri modi rispetto al passato, nella suggestiva sperimentazione di Next Big Niente c’è anche un omaggio a Jerry Lee Lewis nei 47 secondi della traccia finale, che si intitola proprio Gerrili, sebbene sia scritto in maniera differente, pur tenendo fede alla pronuncia, rispetto al nome di uno dei grandi padri del rock ‘n’ roll che ci ha lasciato lo scorso anno.

 

I Bud Spencer Blues Explosion attualmente sono in tour in tutta Italia (qui l’elenco delle prossime date) per promuovere il loro nuovo album, mentre per il futuro, più che le eventuali nuove idee, sono i principi da cui partire ad essere ben chiari.

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