Intervista a Julitha Ryan – The Winter Journey
“The Winter Journey” è il nuovo disco di Julitha Ryan. La cantautrice australiana ci ha parlato del suo nuovo lavoro, di quello che chiama “Milano Grooves” e di tanto altro ancora nella nostra intervista
Ha concluso da poco il suo tour in Italia. Lei è Julitha Ryan, cantautrice australiana che ha da poco pubblicato il suo secondo album The Winter Journey.
«Un album – come dice lei – ispirato dall’impotenza e dalla tristezza del post-romanticismo nel nostro presente distopico».
«È una tristezza personale, – spiega Julitha Ryan nell’intervista – ma il mondo è pieno di problemi e di tristezza. Infatti vorrei dire due parole: Donald Trump. Penso che questo spieghi molto, io sono molto preoccupata della direzione in cui stiamo andando e in cui sta andando la razza umana […]».
La cantautrice racconta poi di aver perso i genitori, della solitudine di alcuni momenti e del fatto che nell’album sono presenti tutte queste situazioni personali e non.
La cantautrice è venuta in Italia per la prima volta nel 2014 e l’anno successivo ha conosciuto Giovanni Calella (Adam Carpet, Georgeanna Kalweit and the Spokes, Alessandro Grazian) tramite Pier Adduce dei Guignol e ha poi registrato il suo nuovo lavoro nel nostro Paese insieme ad altri musicisti italiani. Un album più elettronico e meno acustico rispetto al precedente, grazie allo stesso Giovanni Calella. E questo mood musicale che caratterizza The Winter Journey è stato chiamato da Julitha Ryan Milano Grooves.
Già al lavoro con il trio strumentale Silver Ray e con la versione australiana dei Fatalists di Hugo Race, la cantautrice spiega a fine intervista che ha presentato il suo nuovo album a Melbourne e sul palco con lei c’era alla chitarra un amico di vecchia data, Mick Harvey, reduce la settimana prima dall’ultimo live del tour con PJ Harvey a Tokyo.
Alla prossima (magari presto e di nuovo nel nostro Paese)…