A cinque anni dalla prima edizione, La storia del blues di Roberto Caselli torna in libreria arricchita da un lungo capitolo inedito dedicato al blues italiano e da un indice dei nomi che rende più agevole la lettura e la ricerca di informazioni.
“Se si vuole trovare un pregio particolare a questo lavoro è quello di dimostrare che il blues non è soltanto l’elaborazione di quanto hanno fatto i musicisti neri rurali o urbani della prima metà del ‘900, ma che è una musica in grado di esprimere la sofferenza e la problematicità esistenziale di qualsiasi generazione presente e futura. Il blues è infatti stata la base del rhythm and blues, del soul, del rock’n’roll, del funky, del rap, ma lo sarà sicuramente ancora per chissà quante altre espressioni musicali che nasceranno negli anni a venire”.
Dalla prefazione di Eugenio Finardi
Il blues (dall’inglese “to feel blue”, cioè “essere triste”, con riferimento alla figura del blue devil, un “diavolo triste”) nasce nel Sud degli Stati Uniti, quando ancora la schiavitù è fortemente radicata. È l’avventura dell’afroamericano che cerca di scuotersi di dosso la schiavitù, che cerca una diversa identità; è la voce intima dello swing, del bebop e, allo stesso tempo, del jazzista free quando negli anni ’60 lo rinnegherà perché in esso vedrà gli spettri dei momenti più iniqui della sua storia. Ma è anche una grande metafora che esplicita la natura dell’uomo, sempre alla ricerca del bene e sempre pronto a inciampare nel male.
Nel libro Roberto Caselli racconta il blues dalle sue origini ad oggi: passa in rassegna musicisti e stili, si sofferma sulle influenze e sugli aneddoti che hanno reso noti i suoi personaggi e lascia al lettore una cronologia e una discografia suggerita, per un totale di 300 date fondamentali e 150 album consigliati.
Conclude questa nuova edizione un capitolo interamente dedicato al blues in Italia: da quando, negli anni Quaranta, il genere era ancora patrimonio di pochissimi appassionati al successo presso il grande pubblico, passando in rassegna spazi, festival, radio e fanzine – da Pistoia Blues a Canale 96, da Spaziomusica a Pavia a La Corte dei miracoli a Milano – ancora oggi indimenticati.
L’AUTORE | Roberto Caselli, giornalista, critico musicale e voce storica di Radio Popolare, ha al suo attivo lunghe collaborazioni con quotidiani, giornali specializzati, enciclopedie e siti web. È stato direttore della rivista Hi Folks! e per oltre vent’anni del mensile musicale Jam. Tra i suoi numerosi libri: Jim Morrison (Hoepli, 2016), La storia della canzone italiana (Hoepli, 2018), La storia del rock in Italia, con Stefano Gilardino (Hoepli, 2019).
“Se si vuole trovare un pregio particolare a questo lavoro è quello di dimostrare che il blues non è soltanto l’elaborazione di quanto hanno fatto i musicisti neri rurali o urbani della prima metà del ‘900, ma che è una musica in grado di esprimere la sofferenza e la problematicità esistenziale di qualsiasi generazione presente e futura. Il blues è infatti stata la base del rhythm and blues, del soul, del rock’n’roll, del funky, del rap, ma lo sarà sicuramente ancora per chissà quante altre espressioni musicali che nasceranno negli anni a venire”.
Dalla prefazione di Eugenio Finardi
Il blues (dall’inglese “to feel blue”, cioè “essere triste”, con riferimento alla figura del blue devil, un “diavolo triste”) nasce nel Sud degli Stati Uniti, quando ancora la schiavitù è fortemente radicata. È l’avventura dell’afroamericano che cerca di scuotersi di dosso la schiavitù, che cerca una diversa identità; è la voce intima dello swing, del bebop e, allo stesso tempo, del jazzista free quando negli anni ’60 lo rinnegherà perché in esso vedrà gli spettri dei momenti più iniqui della sua storia. Ma è anche una grande metafora che esplicita la natura dell’uomo, sempre alla ricerca del bene e sempre pronto a inciampare nel male.
Nel libro Roberto Caselli racconta il blues dalle sue origini ad oggi: passa in rassegna musicisti e stili, si sofferma sulle influenze e sugli aneddoti che hanno reso noti i suoi personaggi e lascia al lettore una cronologia e una discografia suggerita, per un totale di 300 date fondamentali e 150 album consigliati.
Conclude questa nuova edizione un capitolo interamente dedicato al blues in Italia: da quando, negli anni Quaranta, il genere era ancora patrimonio di pochissimi appassionati al successo presso il grande pubblico, passando in rassegna spazi, festival, radio e fanzine – da Pistoia Blues a Canale 96, da Spaziomusica a Pavia a La Corte dei miracoli a Milano – ancora oggi indimenticati.
L’AUTORE | Roberto Caselli, giornalista, critico musicale e voce storica di Radio Popolare, ha al suo attivo lunghe collaborazioni con quotidiani, giornali specializzati, enciclopedie e siti web. È stato direttore della rivista Hi Folks! e per oltre vent’anni del mensile musicale Jam. Tra i suoi numerosi libri: Jim Morrison (Hoepli, 2016), La storia della canzone italiana (Hoepli, 2018), La storia del rock in Italia, con Stefano Gilardino (Hoepli, 2019).