Remo Anzovino - Don't Forget To Fly - Jam TV

Remo Anzovino, “Don’t Forget To Fly” – La presentazione di Milano

Remo Anzovino è tornato con Don’t Forget To Fly, concept album che il compositore ha presentato qualche giorno fa presso la Casa degli Artisti di Milano

 

Primo album completamente piano solo della sua carriera per Remo Anzovino. Il nuovo lavoro discografico si intitola Don’t Forget To Fly ed è un concept album in cui l’ascoltatore è chiamato a vivere la seconda vita di Icaro. Ma ci ha spiegato meglio il tutto lo stesso Remo Anzovino quando ha presentato il suo nuovo disco alla stampa qualche giorno fa presso la Casa degli Artisti di Milano.

L’album esce oggi, 12 maggio, in vinile, CD e sulle principali piattaforme digitali. Distribuito da Believe, Don’t Forget To Fly sarà presentato live in anteprima sabato 20 maggio a Piano City Milano (Giardino BIM Bicocca, ore 18).

 

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Un viaggio tra le mille possibilità espressive e stilistiche del pianoforte, un’esplorazione onirica del volo e del pianeta dell’aria in cui l’ascoltatore è chiamato a vivere la seconda vita di Icaro. Una nuova occasione in cui le ali non vengono bruciate dal sole, ma sorprendentemente portano chi le indossa sempre più in alto.

L’album è una metafora che traduce in puro suono il bisogno degli esseri umani di volare, le immagini dinamiche di un sogno che si rivela poco alla volta come un potente mezzo di interpretazione della realtà. Un atteso ritorno, quello di Remo Anzovino con Don’t Forget To Fly, che giunge sei anni dopo il fortunato album Nocturne, arrivato a 18 milioni di streaming solo su Spotify.

Compositore, pianista, performer, avvocato penalista, Anzovino ha almeno 4 vite e forse più, posizionandosi tra i più originali ed eclettici interpreti del nostro tempo. Protagonista di progetti al confine tra musica e cinema, celebrato con il Nastro D’Argento 2019 Musica dell’Arte per le sue colonne sonore, ha collezionato oltre 24 milioni di streaming in 180 Paesi nel mondo solo su Spotify. Ha suonato sui più prestigiosi palcoscenici nazionali e internazionali: dall’International Jazz Festival di Ankara al London Jazz Festival, passando per il The Cutting Room a New York; dall’Arena di Verona e Caracalla con i 2Cellos al Castello Sforzesco di Milano fino alla più recente tournée in Giappone di febbraio, dove si è esibito alla Bulgari Tower e all’Auditorium Agnelli di Tokyo fino al Live Spot Rag di Kyoto.

Come avvocato – confessa – lavoro con le parole. Nella musica, al contrario, uso esclusivamente i suoni per suggerire immagini e lasciare libero l’ascoltare di scoprire quelle del proprio film“.

Don’t Forget to Fly è un vero e proprio concept album, nato come atto d’amore per il pianoforte, pensato e composto nella dimensione di un sogno. Il titolo rivela già molto: non dimenticare di volare è un promemoria e un invito, nato da una frase appuntata sul taccuino dall’autore.

L’uomo è progettato per volarenon deve soffocare i propri desideri. Viviamo in un momento storico in cui siamo bombardati dalle immagini. Con questo disco chiedo a chi ascolta di produrle invece di subirle, tornando a essere protagonisti della propria immaginazione.

Il disco è una moderna suite in 12 movimenti: un vero e proprio viaggio onirico dove ogni brano è collegato al precedente e si connette al successivo.

Chi ascolta è chiamato a vivere la seconda vita di Icaro: una sorprendente ascesa che non prevede caduta, perché nella dimensione del sogno si è lontani dal fallimento e distanti dalla quotidianità, che spetta a noi interpretare quando gli occhi si aprono.

L’accordo in controtempo alla fine del sontuoso valzer che conclude l’album – la title track  Don’t Forget To Fly – definisce il momento in si aprono gli occhi e ci si sveglia dal sogno.

Anzovino si diverte a esplorare ogni possibilità del suo piano, un grand coda concerto Steinway&Sons della collezione Bussotti&Fabbrini di Firenze, senza ricorrere ad alcun overdub. Il risultato è un suono pianistico naturale, di una bellezza senza artifici. Unisce la raffinatezza armonica all’originalità delle melodie e dosa riferimenti colti e popolari, dando vita a un’interpretazione di grande classe e dinamicità.

Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato dal grande fonico Stefano Amerio (oltre 100 dischi con ECM) al Teatro di Fiesole, luogo scelto non solo per la sua acustica straordinaria ma anche perché in quegli stessi luoghi – narra la leggenda – Leonardo Da Vinci ha effettuato le sue prove di volo, incarnando egli stesso la Seconda Vita di Icaro.

 

Anteprima tour:

20 maggio – Piano City Milano – Giardino BIM Bicocca

Instore Tour

15 maggio Torino – Circolo dei Lettori ore 21

16 maggio Verona – Feltrinelli via Quattro Spade ore 18

17 maggio San Quirino (Pordenone) – Centro Culturale ore 21

18 maggio Firenze – Feltrinelli Red Piazza della Repubblica ore 18

19 maggio Udine – Cinema visionario ore 19,30

22 maggio Roma – Feltrinelli via Appia ore 18

25 maggio Milano – Feltrinelli Piazza Duomo ore 18,30

27 maggio Rimini Cinema Fulgor ore 18

31 Maggio Napoli, Zurzolo Teatro Live ore 19,30

Ben Harper - Foto di Michael Halsband - Wide Open Light

Ben Harper, il nuovo singolo è “Love After Love”

Love After Love è il secondo brano estratto da Wide Open Light, nuovo album in uscita di Ben Harper

 

Ben Harper ha pubblicato Love After Love, secondo estratto dall’album Wide Open Light in uscita il 2 giugno 2023 per Chrysalis Records. Il singolo è accompagnato da questo video acustico:

 

Wide Open Light è stato preceduto lo scorso anno dal disco Bloodline Maintenance che ha ricevuto una nomination agli ultimi Grammy Awards. L’album di prossima uscita è descritto da Ben come una vera e propria famiglia di canzoni in cui ogni traccia è parente stretta della successiva. È volutamente minimalista e sono le canzoni stesse, tanto quanto la produzione, le protagoniste assolute.

Il mese scorso Ben è apparso nella nuova serie AppleTV+ Extrapolations, un dramma immaginario ambientato nel prossimo futuro, quando gli effetti del cambiamento climatico sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana.
La serie presenta un cast stellare che include anche Meryl Streep, Kit Harington, Forest Whitaker e molti altri.
Ben è stato ospite a fine aprile del Jennifer Hudson Show dove ha parlato del nuovo album in arrivo. Questo mese Ben Harper ha poi anche ricoperto il ruolo di Music Director per il numero di maggio di Harper Bazaar. Ben recentemente è stato anche ospite di CBS Mornings, ABC News, Forbes, SPIN e Variety, per nominarne solo alcuni.

Dopo l’uscita del disco, Harper sarà in tour in date selezionate con le Chicks, prima di partire per il suo lungo tour negli Stati Uniti questo autunno. Il tour americano di Harper inizia a Richmond, in Virginia, il 29 settembre, e comprenderà spettacoli a Portland, ME, Buffalo, NY, Cincinnati, OH, Milwaukee, WI e altri, e includerà esibizioni all’Oceans Calling Music Festival e al Sound on Sound Music & Arts Festival.

Il tour toccherà anche l’Italia e queste di seguito sono le date al momento in programma:

11 Luglio – MILANO, Circolo Magnolia *with John Butler
12 Luglio – VERONA, Castello Scaligero
13 Luglio – PERUGIA, Arena Santa Giuliana
15 Luglio – TARVISIO, Lago di Fusine Superiore
16 Luglio – LA SPEZIA, Piazza Giacomo Matteotti

Per i biglietti e altre informazioni: www.benharper.com/tour

Lucio Corsi - Alcatraz Milano

Lucio Corsi live all’Alcatraz di Milano, il report (07.05.2023)

Il fantastico mondo di Lucio Corsi in concerto all’Alcatraz di Milano tra “sguardi d’intesa” col passato e la sua originalità nel presente

 

Nessuna particolare scenografia. Solo il palco, le luci, una band di amici di sei elementi che lui chiama “la banda” e poi appunto lui col suo look glam anni ’70 e con la sua musica che attinge a piene mani da un passato di cui è prima di tutto un fan.

Il concerto di Lucio Corsi dello scorso 7 maggio all’Alcatraz di Milano conferma quanto di buono il cantautore e musicista toscano, classe 1993, ha già fatto ascoltare in questi anni. Lucio Corsi ha da poco pubblicato un nuovo disco, La gente che sogna, e infatti La bocca della verità, Astronave giradisco, Magia nera, Radio Mayday e gli altri brani del nuovo lavoro sono in scaletta. Durante il live trovano spazio anche tanti pezzi ormai amati e cantati da un pubblico trasversale che riconosce sin dalle prime note Trieste, Cosa faremo da grandi?, nonché il brano che apre il concerto e che lo chiude al momento del bis, Freccia bianca.

L’Alcatraz diventa come un piccolo club quando Lucio Corsi dialoga col pubblico tra una canzone e l’altra, mentre accorda o riaccorda le sue chitarre. A un certo punto il cantautore resta sul palco con Tommaso Ottomano, suo amico fraterno e regista di quasi tutti i suoi video, per qualche momento in acustico, per poi rimanere da solo e spostarsi anche al piano. E da qui il live si arricchisce anche di alcune cover, come You’ve Got A Friend in Me e Short People di Randy Newman nelle versioni in italiano, la prima già nota nell’interpretazione di Riccardo Cocciante per il film d’animazione Toy Story, la seconda tradotta e riadattata dallo stesso Lucio Corsi, come ha detto lui, per il suo prossimo album. Le cover sono in scaletta anche quando torna la banda sul palco, e c’è posto allora per Ho un anno di più di Battisti, non prima che Lucio Corsi citi altri cantautori da lui amati come Flavio Giurato o Paolo Conte, ma solo nell’introduzione al brano; poi tutti insieme eseguono tra i vari pezzi anche 20th Century Boy e Children Of The Revolution dei T. Rex di Marc Bolan, uno dei tanti idoli indiscussi ed evidenti di Lucio Corsi, uno che sembra aver davvero assimilato tanta musica del passato, rendendola però attuale e originale con le sue canzoni.

 

 

Scaletta:

1. Freccia Bianca

2. La bocca della verità

3. Amico vola via

4. Danza Classica

5. La gente che sogna

6. Un altro mondo

7. Trieste

8. Astronave Giradisco

9. Radio Mayday

10. Bigbuca

11. Senza titolo

12. La lepre

13. Onde

14. Francis Delacroix (New song)

15. Hai un amico in me (Riccardo Cocciante cover)

16. La gente bassa (Randy Newman cover)

17. Maremma Amara

18. La Ragazza Trasparente

19. Il Lupo

20. Magia nera

21. Glam Party

22. 20th Century Boy (T. Rex cover)

23. Children of the Revolution (T. Rex cover)

24. Ho un anno di più (Lucio Battisti cover)

25. Cosa Faremo Da Grandi?

26. Altalena Boy

 

Bis:

27. La bocca della verità

28. Freccia Bianca

 

Lucio Corsi tornerà in tour quest’estate. La serie di concerti partirà il 17 giugno al Moon in June, Isola Maggiore (PG), proseguendo poi il 29 giugno all’Ibalea Fest, Palazzolo Sull’Oglio (BS), il 30 giugno al Phoenix Fest, S. Giovanni Valdarno (AR), il 7 luglio al Tantarobba Festival, Cremona, il 23 luglio all’Apolide Festival, Vialfre’ (TO), il 28 giugno a NUoVO , Cuneo, il 3 agosto alla Rocca PisanaScarlino (GR)il 26 agosto al Limen Festival, Salerno, il 9 settembre all’Ultravox, Firenze e il 24 settembre allo Spring Attitude, Roma, con nuovi appuntamenti ancora da annunciare.

Cat Stevens - Re Carlo III

Yusuf/Cat Stevens e il manifesto per l’incoronazione di Re Carlo III

Il 16 giugno 2023 uscirà King of a Land, nuovo album di Yusuf/Cat Stevens che per l’incoronazione di Re Carlo III ha redatto un manifesto…

 

Un brano (che si può ascoltare qui) che è anche la title track del suo nuovo album in uscita: Yusuf / Cat Stevens sta per tornare infatti con King of a Land, occasione in cui ha anche redatto un manifesto per Re Carlo III, incoronato nei giorni scorsi.

In Manifesto for a Good King, Yusuf elenca dieci elementi essenziali che ritiene tutti i leader dovrebbero considerare e scriverà (se non lo ha già fatto) anche direttamente al re, di suo pugno, per condividere il suo messaggio.

 

Manifesto for a Good King

1. Anche se sei un re, sei sempre un servo di Dio.
2. Elimina l’odio tramite l’educazione e diffondete la pace.
3. Dai da mangiare agli affamati.
4. Siamo tutti esseri umani che commettono errori, quindi perdona.
5. Aiuta i malati e i senzatetto.
6. Fai attenzione alle persone negative intorno a te.
7. Ognuno ha un ruolo da svolgere, insegna loro a lavorare insieme.
8. Sii giusto e non fate favoritismi.
9. Ascolta le critiche costruttive.
10. Sii un guardiano di tutte le fedi e della preziosa Terra che tutti condividiamo.

 

King of a Land uscirà per BMG / Dark Horse Records il 16 giugno 2023 anche in formati speciali ed edizioni limitate.

L’uscita dell’album giunge nel bel mezzo di un’ondata di attività celebrative, che seguono l’annuncio del debutto di Yusuf / Cat Stevens al Glastonbury Festival. L’esibizione, che avrà luogo il 25 giugno e che lo vedrà esibirsi sul Pyramid Stage nell’ambita fascia delle leggende della domenica all’ora del tè, precede di un mese il 75° compleanno di Yusuf e segue di poco l’attesa pubblicazione del suo diciassettesimo album in studio.

La settimana prima, il 18 giugno, sarà invece per una data unica in Italia a Roma, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (qui per altre info e biglietti).

Peter, Paul and Mary - John Denver

Peter, Paul and Mary, “Leaving on a Jet Plane” – Com’è nato il brano scritto da John Denver

Un brano di successo per Peter, Paul and Mary, scritto da John Denver che 30 anni dopo, ironia della sorte…

 

La canzone scritta da John Denver, con il titolo di Leaving on a Jet Plane, viene incisa da Peter, Paul and Mary, eroi del folk revival americano e diventa una hit.

 

Inverno del 1967

L’aeroporto internazionale di Dulles, a Washington, pullula come sempre di gente. Un viavai infinito di persone pronte a partire che trascinano trolley e valigie, code davanti al check-in, file di auto e taxi che scaricano passeggeri di fronte alle porte dei vari terminal.

Seduti su una panchina in attesa che venga annunciato il boarding del loro volo, i tre membri del gruppo folk Chad Mitchell Trio osservano con curiosità questo spaccato di vita quotidiana. Uno di loro, John Denver, colpito dal fatto che molti passeggeri mostrino il loro dispiacere nel lasciare una persona cara, scrive una canzone che originariamente intitola Baby I Hate To Go, “Tesoro odio partire”.

Il pezzo piace agli altri e il Chad Mitchell Trio lo registra, ma senza successo. Due anni dopo, la stessa canzone scritta da John Denver, con il titolo di Leaving on a Jet Plane, viene incisa da Peter, Paul and Mary, eroi del folk revival americano e diventa una hit.

Il successo del brano aiuterà moltissimo John Denver che, quasi contemporaneamente, lascia il Chad Mitchell Trio per iniziare una straordinaria carriera solista.

Ironia della sorte, 30 anni dopo, ai comandi del suo jet privato, John Denver precipiterà nelle acque della penisola di Monterey, in California.

Aveva 53 anni.

Jono Manson - Sailin' Shoes - Cover

Jono Manson – Sailin’ Shoes (Little Feat Cover)

Jono Manson negli studi di Jam TV per farci ascoltare la sua versione di Sailin’ Shoes, cover dei Little Feat

 

È venuto a trovarci a Jam TV per presentare il suo nuovo album Stars Enough To Guide Me (Blue Rose/Ird per l’Italia) Jono Manson che, oltre ad alcuni suoi brani dal vivo, qui ci ha proposto in versione voce e chitarra Sailin’ Shoes, cover dei Little Feat.

Il brano dava anche il titolo al secondo album tra pop, rock, blues e country del gruppo di Lowell George e Bill Payne, pubblicato nel 1972, con la copertina di Neon Park. Sailin’ Shoes era anche l’ultimo lavoro della band col bassista originale Roy Estrada. Il disco fu registrato a North Hollywood, Los Angeles, California, presso gli Amigos Studios, Sunset Sound e T.T.G. Sailin’ Shoes è prodotto da Ted Templeman, già in precedenza al lavoro con Doobie Brothers, Van Morrison e Captain Beefheart. Successivamente lavorerà con tanti altri artisti o gruppi, tra cui i Van Halen.

I Little Feat si sono riformati più volte dopo la prematura scomparsa di Lowell George avvenuta nel 1979 e il primo periodo è proprio quello relativo al brano che ascoltiamo anche qui, quando il gruppo nacque cioè dall’incontro tra l’ex chitarrista membro dei Mothers of Invention di Frank Zappa e il tastierista Bill Payne.

Massimo Luca - Lucio Battisti

Massimo Luca e l’incontro con Lucio Battisti (seconda e ultima parte)

Il grande chitarrista Massimo Luca si sofferma ancora con noi su Lucio Battisti e in particolare sull’ultima volta che si sono incontrati

 

Dopo il primo incontro con Lucio Battisti, il chitarrista Massimo Luca ci racconta di quando si sono rivisti dopo tanti anni. Un rapporto di stima, ma mai d’amicizia come racconta nella prima parte dell’intervista (che si può vedere qui), in cui si sofferma sulla sua collaborazione iniziata nel 1972 con l’album Umanamente uomo: il sogno, e che si è conclusa nel 1974 con Anima latina.

Ovviamente sono tante le parole di elogio per Battisti da parte di Massimo Luca, che ha potuto ammirare da vicino le sue doti di grande musicista e sperimentatore, che era riuscito soprattutto in studio ad esprimere la sua arte e molto poco dal vivo per sua stessa volontà.

In conclusione ci incuriosiva proprio sapere perché fosse finita la loro collaborazione e il racconto dell’ultima volta che si sono incontrati. Massimo Luca, infine, ci ha parlato anche di come abbia appreso della scomparsa di Battisti e quale sia il ricordo che ancora oggi porta nel cuore… Una notizia ancora dolorosa, ovviamente, sebbene il prossimo 9 settembre saranno 25 anni da quando Battisti ci ha lasciato…

Massimo Luca - Lucio Battisti

Massimo Luca e l’incontro con Lucio Battisti (prima parte)

Ha suonato in quattro album di Lucio Battisti ed era anche alla chitarra nel duetto Battisti-Mina a Teatro 10: intervista a Massimo Luca

 

Massimo Luca è stato uno dei chitarristi più impiegati dai principali cantautori e artisti italiani degli anni ’70. Noi lo abbiamo incontrato in occasione di quello che sarebbe stato l’ottantesimo compleanno di Lucio Battisti e ci ha raccontato molti aneddoti e curiosità della sua collaborazione con lo stesso Battisti, una delle più importanti della sua carriera.
Massimo Luca ci ha spiegato come si sono conosciuti, che musicista fosse Lucio Battisti e se davvero sia stato un precursore dei tempi nella musica italiana.

Quella di Teatro 10, lo storico duetto Battisti-Mina, è ancora oggi considerata una perla della musica italiana. Massimo Luca c’era e abbiamo voluto chiedergli cosa abbia rappresentato per lui, le sue emozioni e di quanto fosse consapevole di far parte di quello che sarebbe diventato un pezzo di storia.

E poi gli abbiamo chiesto se con Lucio Battisti ci fosse solo una collaborazione artistica o se fosse nata anche un’amicizia.

 

Tra le dichiarazioni più importanti e curiose di Massimo Luca in quest’intervista ci sono quelle secondo cui Battisti fosse “un grande ascoltatore di musica” e “un grande sperimentatore”… e fosse, secondo lui, “il nipotino di Giacomo Puccini”!

Rick Wakeman - Prima parte - "A Gallery Of The Imagination", le tastiere, David Bowie e...

Rick Wakeman – “A Gallery Of The Imagination”, le tastiere, Bowie e…

Il nuovo album A Gallery Of The Imagination, l’evoluzione delle tastiere in questi anni e l’incontro con David Bowie nella nostra intervista a Rick Wakeman

 

A Gallery Of The Imagination è il nuovo album di Rick Wakeman, lavoro che il grande tastierista, come ci ha raccontato lui stesso, ha scritto ricordandosi dei primi consigli della sua prima insegnante di pianoforte: “Fare musica è come dipingere quadri” diceva quando aveva soltanto cinque anni; e lo stesso, spiega sempre Wakeman, possono fare gli ascoltatori ascoltando la musica, perché ognuno di loro può dipingere le proprie immagini.

Vari tipi di tastiere, appunto il pianoforte… è ovviamente questo il mondo in cui continua a muoversi Rick Wakeman anche all’interno di A Gallery Of The Imagination e allora gli abbiamo chiesto come si sono evoluti i suoi strumenti da quando ha iniziato a suonare in maniera professionale ad oggi.

Come session man Rick Wakeman ha suonato davvero con tanti grandi come Cat Stevens, Lou Reed, Elton John… noi però abbiamo voluto ricordare con lui la sua amicizia e le sue collaborazioni con David Bowie.

Due sono state le date del tastierista a febbraio al London Palladium. In questi due concerti di Londra Rick Wakeman ha voluto ripercorrere la sua carriera suonando ad esempio pezzi storici del suo periodo negli Yes o del suo famosissimo concept album The Six Wives Of Henry VIII. Si spera allora di poterlo ammirare presto nuovamente dal vivo in Italia e anche lui sembra davvero intenzionato a tornare appena possibile nel nostro Paese.

Cat Stevens - Foto di Aminah Yusuf Yusuf / Cat Stevens, nuovo singolo e il suo manifesto per Re Carlo III

Yusuf / Cat Stevens, nuovo singolo e un manifesto molto particolare

Yusuf / Cat Stevens scrive un Manifesto per Re Carlo III e presenta il nuovo singolo King of a Land

 

Nella nuova canzone intitolata King of a Land, il testo di Yusuf racconta di una decisa frustrazione per lo stato del mondo post-moderno: “If I was a king of a land, I’d free every woman and man…If I ran the schools of this world…If I had a mountain of gold”. In vista dell’incoronazione di Sua Maestà Re Carlo III, Yusuf / Cat Stevens esprime la speranza che il nuovo monarca usi il suo ruolo per avere un impatto positivo sul futuro del Paese e del mondo. “Mentre i politici bisticciano e si accapigliano nei sotterranei, qualcuno ai piani alti dovrebbe controllare dove ci stanno portando i partiti politici. Francamente, la democrazia ha bisogno di una spolverata”. Yusuf lamenta.
“Uno dei privilegi dell’essere artista è quello di esprimere ciò che sembra impensabile e poi esporlo perché la gente possa rifletterci; possiamo dire cose che altri non possono dire. Certo, so bene che la musica non può necessariamente risolvere i problemi del mondo, ma può contribuire a guidarne la lettura. Nella mia canzone, King of a Land, ci sono alcune considerazioni che spero spero trovino riscontro con Sua Maestà”.

In un messaggio rispettoso a Re Carlo III, Yusuf / Cat Stevens ha condiviso A Manifesto for a Good King, in cui elenca 10 elementi essenziali che ritiene tutti i leader dovrebbero considerare. Yusuf scriverà anche direttamente al futuro re, di suo pugno, per condividere il suo messaggio.

“Il messaggio principale della canzone – e questo vale per tutti coloro che occupano posizioni di comando – è: non dimenticate che c’è Qualcuno sopra di voi e fate attenzione a coloro che sono sotto di voi”.

 

yusuf cat stevens - manifesto for a good king

 

Manifesto for a Good King

1. Anche se sei un re, sei sempre un servo di Dio.
2. Elimina l’odio tramite l’educazione e diffondete la pace.
3. Dai da mangiare agli affamati.
4. Siamo tutti esseri umani che commettono errori, quindi perdona.
5. Aiuta i malati e i senzatetto.
6. Fai attenzione alle persone negative intorno a te.
7. Ognuno ha un ruolo da svolgere, insegna loro a lavorare insieme.
8. Sii giusto e non fate favoritismi.
9. Ascolta le critiche costruttive.
10. Sii un guardiano di tutte le fedi e della preziosa Terra che tutti condividiamo.

 

Il nuovo brano, King of a Land, che è anche il titolo dell’imminente nuovo album di Yusuf / Cat Stevens, racconta la storia che è presente nella splendida illustrazione che adorna la copertina dell’album, creata dal migliore illustratore del NY Times Peter H. Reynolds, in collaborazione con Yusuf. La canzone è immortalata nel nuovo video, anch’esso pubblicato oggi, in cui il testo di Yusuf e le illustrazioni di Reynolds prendono vita. È la storia di un bambino che immagina cosa farebbe se fosse il re di una terra chiamata “Woodbee”. La fede e i sogni infantili vengono resi tangibili mentre Yusuf ci accompagna in un nuovo viaggio. La sua voce, le sue parole e le sue splendide melodie conducono l’ascoltatore alle porte di un mondo molto più bello e ottimista di quello attuale.

 

 

Peter H. Reynolds ha dichiarato: “Yusuf/Cat Stevens ha creato un luminoso mondo del possibile. È meraviglioso immaginare come sarebbe pacifico e giusto il mondo governato dai bambini. Il testo evoca subito un bambino con una corona di carta. Il suo regno: un trenino con un villaggio in miniatura. La sua missione: garantire che ogni abitante di questo piccolo regno sia libero, istruito, nutrito e in grado di festeggiare il possibile… tutto ciò che dovrebbe essere, potrebbe essere, sarebbe. La “Terra di Woodbee” dà il benvenuto a tutti per salire sul “Treno della Pace” e avanzare – insieme – verso un mondo migliore”.

L’uscita di King of a Land giunge nel bel mezzo di un’ondata di attività celebrative, che seguono l’annuncio del debutto di Yusuf / Cat Stevens al Glastonbury Festival. L’esibizione, che avrà luogo il 25 giugno e che lo vedrà esibirsi sul Pyramid Stage nell’ambita fascia delle leggende della domenica all’ora del tè, precede di un mese il 75° compleanno di Yusuf e segue di poco l’attesa pubblicazione del suo diciassettesimo album in studio.

King of a Land uscirà per BMG / Dark Horse Records il 16 giugno 2023 anche in formati speciali ed edizioni limitate.

Pj Harvey, nuovo singolo - Foto di Steve Gullick

PJ Harvey, “A Child’s Question, August” è il nuovo singolo

PJ Harvey annuncia il nuovo album I Inside the Old Year Dying, dal quale ha già pubblicato il primo singolo A Child’s Question, August

 

PJ Harvey ha pubblicato il nuovo singolo A Child’s Question, August, e annuncia il suo decimo album in studio, I Inside the Old Year Dying. Il nuovo album, il primo della Harvey dopo The Hope Six Demolition Project nominato ai Grammy nel 2016, uscirà il 7 luglio su Partisan Records. L’album è prodotto dai collaboratori di lunga data Flood e John Parish. Il nuovo singolo di PJ Harvey è accompagnato da un video diretto da Steve Gullick:

 

 

Nel corso della sua carriera, Harvey ha sempre fatto in modo che ogni fase del suo percorso la portasse in un luogo nuovo, ma questo progetto è audace e originale persino per i suoi standard. Permeato da un senso di ritorno ciclico a nuovi inizi, combina la sua audacia creativa con un senso di apertura e di invito, in modo molto affascinante. Le nuove tracce, dice Harvey, “offrono uno spazio per riposarsi, una consolazione, un conforto, un sollievo, che sembra essere necessario per i tempi in cui viviamo“.

La storia del disco risale a sei anni fa, alla fine del tour del suo ultimo album del 2017 e a come Harvey si è sentita subito dopo. Quello che sentiva fortemente era che da qualche parte, nell’infinito ripercorrersi di album e tournée, aveva perso il suo legame con la musica stessa, una consapevolezza che la turbava enormemente.

Non si è trattato di un periodo di astinenza creativa: grazie all’aiuto del poeta scozzese Don Paterson, l’artista ha lavorato a Orlam, opera poetica pubblicata l’anno scorso, la sua seconda dopo The Hollow of the Hand del 2015, che è diventata una delle ispirazioni principali per il nuovo album. Ci sono state anche le ristampe degli album precedenti della Harvey e, in nuove edizioni, delle loro versioni demo, che sono uscite tra il 2020 e il 2022. Ma alla fine due cose hanno iniziato a spingerla verso nuove canzoni, musica e suoni.

Uno di questi è il ricordo di un incontro con l’artista e regista Steve McQueen, a Chicago, durante il periodo di Hope Six. Il suo consiglio per lei è stato quello di smetterla di pensare alla musica come se si trattasse di album, ma di pensare a ciò che ama veramente, le parole, le immagini e la musica, e mettere insieme queste tre cose. L’altro elemento che l’ha spinta al ritorno alla musica è semplice: il puro atto di suonare. Prendere in mano la chitarra o sedersi al pianoforte per suonare le sue canzoni preferite di artisti come Nina Simone o Bob Dylan – ha riconfermato la sua passione per questa forma d’arte.

Presto qualcosa cominciò a muoversi. Quando Harvey ha iniziato a scrivere nuove canzoni, ha avvertito la sensazione liberatoria di fare musica per sé stessa, piuttosto che i primi passi del ciclo album-tour-album-tour. Ha attinto al senso di libertà creativa che aveva provato in passato lavorando su colonne sonore e in teatro.  Allo stesso tempo, la sua prospettiva si stava spostando dai grandi temi di Let England Shake e Hope Six (“guardare fuori, alla guerra, alla politica, al mondo”) verso qualcosa di più intimo e umano.

Le nuove canzoni“, dice Harvey, “le ho scritte tutte in circa tre settimane“. Ma quello era solo l’inizio. La chiave di ciò che sarebbe accaduto in seguito, ai Battery Studios nel nord-ovest di Londra, stava in un legame creativo a tre che risale ormai a quasi trent’anni fa tra Harvey, il suo storico collaboratore e partner creativo John Parish e Flood: noto come produttore, sebbene questa parola non gli renda giustizia.

“Lo studio è stato allestito per suonare dal vivo e questo è tutto ciò che abbiamo fatto“, dice. È difficile sopravvalutare l’importanza di questo aspetto: se I Inside the Old Year Dying è un disco molto tattile e umano, è dovuto in parte al fatto che quasi tutto ciò che contiene è frutto di improvvisazione, performance e idee spontanee, registrate nel momento stesso della loro creazione.

C’è qualcosa di profondamente edificante e redentivo in questo album, qualità esemplificate dal singolo di apertura del disco, A Child’s Question, August. “Penso che l’album parli di ricerca, di esplorazione, l’intensità del primo amore e la ricerca di un significato“, dice Harvey. “Non che ci debba essere per forza un messaggio, ma la sensazione che ricevo dal disco è quella dell’amore, si tinge di tristezza e perdita, ma è amorevole. Credo sia questo che lo fa sentire così accogliente, così aperto“.

90 anni di Willie Nelson e la scomparsa di Harry Belafonte

Dalla scomparsa di Harry Belafonte ai 90 anni di Willie Nelson

Compie 90 anni Willie Nelson e li festeggia con due concerti con tanti ospiti. Qualche giorno fa, invece, ci ha lasciato purtroppo il grande Harry Belafonte

 

Un compleanno importante oggi, 29 aprile 2023, per Willie Nelson che festeggia i 90 anni e lo fa con due concerti-evento. Stasera e domani, infatti, all’Hollywood Bowl di Los Angeles la grande stella del country sarà sul palco insieme a tanti ospiti, tra amici e altri artisti che lo considerano grande maestro e fonte di ispirazione. Un cast eccezionale per due live davvero imperdibili con Neil Young, Stephen Stills, Tom Jones, Emmylou Harris, Dave Matthews e tantissimi altri.

Happy birthday Willie Nelson!

 

Cominciamo però ricordando Harry Belafonte. Lui di anni ne aveva 96 e ci ha lasciato lo scorso 25 aprile. Ha reso popolare nel mondo la musica caraibica e nel 1956 con il suo primo LP intitolato semplicemente Calypso, dove c’è anche la famosa Day-O (Banana Boat Song), fu il primo artista a superare con un long playing un milione di copie vendute. Harry Belafonte è stato anche un importante attivista per i diritti umani ed era grande amico di Martin Luther King; era infatti anche lui in prima fila nella famosa marcia su Washington per il lavoro e la libertà del 28 agosto 1963.

So long, Harry…

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