Sono trascorsi 50 anni da quando David Bowie ha pubblicato Space Oddity.
Vigilia di Natale del 1968. L’Apollo 8, in missione per conto della NASA, scatta le prime foto del pianeta Terra. Tredici giorni dopo, il 6 gennaio 1969, il quotidiano inglese Times, da non confondere con il New York Times e gli altri quotidiani americani dal titolo simile, pubblica un inserto speciale con le immagini fornite dalla navicella spaziale. Il pianeta in cui viviamo è una sfera di colore blu.
Sarà questa la fonte di ispirazione di un allora semisconosciuto artista originario della periferia di Londra per comporre il suo primo brano di successo: da qui si svilupperà infatti la storia del Maggiore Tom e del suo viaggio nello spazio durante il quale perderà i contatti con la torre di controllo, facendosi travolgere, quasi cullare, dalla conseguente esperienza di solitudine e alienazione.
Domani uscirà un cofanetto celebrativo con due vinili. Il cofanetto avrà il titolo David Bowie: Space Oddity e conterrà nuovi missaggi dello storico amico e produttore di David Bowie, Tony Visconti, appunto di Space Oddity e di Wild eyed boy from freecloud (brano quest’ultimo che era già originariamente sul lato B del 45 giri del 1969 di cui ricorre l’anniversario e che avrebbe fatto parte dell’album pubblicato il 4 novembre di quello stesso anno).
Il cofanetto con il doppio vinile 7 pollici include un poster stampato su entrambi i lati con la pubblicità originale di Space Oddity e una foto ad opera di Ray Stevenson che ritrae David Bowie sul palco al concerto Save Rave ’69 il 30 novembre 1969 al London Palladium con un astronauta della NASA sullo sfondo.
La custodia con i missaggi del 2019 di Tony Visconti ha un nuovo design con uno scatto alternativo di Ray Stevenson del concerto Save Rave ’69, diverso da quello del poster.
Il cofanetto include inoltre una cartolina d’informazioni ed una stampa con uno scatto alternativo di Jojanneke Claassen tratto dalla session fotografica per la copertina del singolo Space Oddity.
Il nuovo mix di Space Oddity sarà anche l’audio di un nuovo video che uscirà il prossimo 20 luglio per l’evento NASA al Kennedy Center di Washington, in concomitanza dei 50 anni dallo sbarco dell’uomo per la prima e unica volta sulla Luna.
Nel video saranno mostrate le immagini di Bowie durante l’esecuzione di Space Oddity al Madison Square Garden di New York nel concerto che ebbe luogo il giorno del suo 50° compleanno nel 1997 e a queste ultime sarà abbinato il video girato da Edouard Lock per il Sound and Vision Tour del 1990 che toccò anche l’Italia e in cui di fatto il Bowie che suonava dal vivo duettava con il Bowie presente sullo schermo. La stessa esibizione sarà replicata proprio nel finale del Birthday Concert del ’97.
Il video sarà disponibile in streaming alla fine dell’evento della NASA.
Vigilia di Natale del 1968. L’Apollo 8, in missione per conto della NASA, scatta le prime foto del pianeta Terra. Tredici giorni dopo, il 6 gennaio 1969, il quotidiano inglese Times, da non confondere con il New York Times e gli altri quotidiani americani dal titolo simile, pubblica un inserto speciale con le immagini fornite dalla navicella spaziale. Il pianeta in cui viviamo è una sfera di colore blu.
Sarà questa la fonte di ispirazione di un allora semisconosciuto artista originario della periferia di Londra per comporre il suo primo brano di successo: da qui si svilupperà infatti la storia del Maggiore Tom e del suo viaggio nello spazio durante il quale perderà i contatti con la torre di controllo, facendosi travolgere, quasi cullare, dalla conseguente esperienza di solitudine e alienazione.
Domani uscirà un cofanetto celebrativo con due vinili. Il cofanetto avrà il titolo David Bowie: Space Oddity e conterrà nuovi missaggi dello storico amico e produttore di David Bowie, Tony Visconti, appunto di Space Oddity e di Wild eyed boy from freecloud (brano quest’ultimo che era già originariamente sul lato B del 45 giri del 1969 di cui ricorre l’anniversario e che avrebbe fatto parte dell’album pubblicato il 4 novembre di quello stesso anno).
Il cofanetto con il doppio vinile 7 pollici include un poster stampato su entrambi i lati con la pubblicità originale di Space Oddity e una foto ad opera di Ray Stevenson che ritrae David Bowie sul palco al concerto Save Rave ’69 il 30 novembre 1969 al London Palladium con un astronauta della NASA sullo sfondo.
La custodia con i missaggi del 2019 di Tony Visconti ha un nuovo design con uno scatto alternativo di Ray Stevenson del concerto Save Rave ’69, diverso da quello del poster.
Il cofanetto include inoltre una cartolina d’informazioni ed una stampa con uno scatto alternativo di Jojanneke Claassen tratto dalla session fotografica per la copertina del singolo Space Oddity.
Il nuovo mix di Space Oddity sarà anche l’audio di un nuovo video che uscirà il prossimo 20 luglio per l’evento NASA al Kennedy Center di Washington, in concomitanza dei 50 anni dallo sbarco dell’uomo per la prima e unica volta sulla Luna.
Nel video saranno mostrate le immagini di Bowie durante l’esecuzione di Space Oddity al Madison Square Garden di New York nel concerto che ebbe luogo il giorno del suo 50° compleanno nel 1997 e a queste ultime sarà abbinato il video girato da Edouard Lock per il Sound and Vision Tour del 1990 che toccò anche l’Italia e in cui di fatto il Bowie che suonava dal vivo duettava con il Bowie presente sullo schermo. La stessa esibizione sarà replicata proprio nel finale del Birthday Concert del ’97.
Il video sarà disponibile in streaming alla fine dell’evento della NASA.
Chi è impaziente di ascoltare il nuovo mix 2019 di Space Oddity di Tony Visconti può sempre ricorrere a Space Oddity x Unlock The Moon Experience: basterà infatti connettersi al sito web www.spaceoddity50.com, puntare la fotocamera del cellulare sulla Luna e, quando sarà allineata, si sbloccherà la nuova versione del primo brano di successo di David Bowie.